RIVELAZIONE DI SEGRETO
Golasecca: indagati sindaco e vice
Dopo l’accusa di corruzione a carico del consigliere comunale Cinzia Chierichetti, ora anche il primo cittadino è nei guai

Lo avevano avvertito: «Il contenuto dell’interrogatorio non deve trapelare». Ma - stando almeno alla procura - il sindaco Claudio Ventimiglia non ha rispettato la consegna del silenzio e ora si ritrova indagato per rivelazione del segreto istruttorio. E come lui anche il suo vice, Bruno Specchiarelli.
Il primo cittadino si è subito rivolto all’avvocato Roberto Craveia per capire la natura della contestazione mossa dal pubblico ministero Nadia Calcaterra. Non trapelano dettagli ma l’accusa è legata all’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta a carico del consigliere comunale Cinzia Chierichetti (architetto di professione e presidente della commissione per il Piano di governo del territorio), del suo cliente Antonio Iezzi, dell’ex assessore Alessandro Grazioli e di Emanuele Pastore.
Un paio di settimane fa il pm convocò Ventimiglia e Specchiarelli per sentirli come persone informate sui fatti. Parlarono entrambi, spiegarono, chiarirono aspetti ancora da approfondire. Il pm e il capitano dei carabinieri di Gallarate Matteo Russo, al termine delle cosiddette sit (sommarie informazioni testimoniali) precisarono che avrebbero secretato i verbali, precisando - per evitare equivoci - che nulla di quanto fosse stato loro chiesto e di quanto avessero dichiarato sarebbe dovuto uscire dalla loro bocca.
Ma a quanto pare appena usciti dalla procura di largo Giardino a Busto Arsizio avrebbero iniziato a telefonare qua e là, dando con qualcuno informazioni difformi a quelle fornite agli inquirenti. Non ci è voluto molto perché le loro chiacchiere inopportune arrivassero alle orecchie degli investigatori e ora pure loro si ritrovano nei guai.
Sono due i filoni e sono distinti: la turbativa d’asta riguarda l’ex assessore e Pastore, giardiniere comunale che a parere degli inquirenti sarebbe stato assunto in forza di un bando creato su misura per lui. Questa ipotesi accusatoria sarebbe emersa in un secondo momento del lavoro svolto dalla procura di Busto, cioè durante le verifiche sulla presunta corruzione. Scava scava, sarebbe insomma saltata all’occhio l’anomalia.
Sul fronte della corruzione invece gli inquirenti si sarebbero mossi sulla base di una denuncia presentata da qualcuno che ben conosce le dinamiche dell’ente e delle pratiche edilizie. Chierichetti avrebbe in pratica caldeggiato una variante al Pgt per rendere edificabile un’area di proprietà dell’ingegner Iezzi, ubicata in zona Lazzeretto.
Lo scorso 19 febbraio il consiglio comunale ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio con il quale «risultavano parzialmente accolte le osservazioni apparentemente formulate da Iezzi ma di fatto redatte in modo occulto e compulsate in seno alla relativa commissione, in palese conflitto di interesse, da Chierichetti», come si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Calcaterra. Grazie a quelle osservazioni «un’area di proprietà di Iezzi era inserita tra quelle edificabili». Chierichetti inoltre, in ambito di controversia amministrativa tributaria tra Iezzi e il Comune, avrebbe redatto «una perizia in favore dell’ingegnere, apparentemente presentata e sottoscritta da Iezzi, volta a sottostimare il valore del terreno per ridurne l’importo della imposta comunale dovuta».
Tornando al sindaco, in autunno dovrà comparire davanti al gip per un presunto abuso di ufficio per il quale la procura ha chiesto l’archiviazione e alla quale il denunciante, Giuseppe Farinelli, ha fatto opposizione.
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