BUSTO ARSIZIO
Ha un incidente con un pm, poi accusa: «Favoritismi»
Indagine archiviata, ma il legale del fattorino che si ruppe un ginocchio in quell’occasione si oppone
Ogni pretesto è buono per massacrare la magistratura. Anche un banale incidente stradale, di quelli che si potrebbero chiudere con una constatazione amichevole, diventa paradigmatico di malagiustizia. Questa volta la toga contro cui viene puntato il dito, quello dell’avvocato Paolo Alberto Polizzi di Milano, è in servizio in procura a Busto Arsizio. Un quotidiano nazionale ieri, sabato 26 giugno, ha diffuso la notizia di un fattorino, investito dal pm, che - si legge nel pezzo - non avrà diritto a un processo perché al volante c’era il terzo potere. Il corriere coinvolto nell’incidente decise infatti di denunciare il pubblico ministero per lesioni personali gravi. La norma dice che sui magistrati del distretto milanese abbia competenza la procura di Brescia, quindi gli atti vennero inviati là. E dopo aver letto i verbali, constatato l’assenza di responsabilità penali e preso atto delle due contravvenzioni elevate dai vigili urbani nei confronti del fattorino, gli inquirenti chiesero l’archiviazione del fascicolo (l’assicurazione stessa aveva rigettato il sinistro non risultando alcuna responsabilità dell’assicurata).
Pronta l’opposizione dell’avvocato Polizzi, mirato a stigmatizzare lo strapotere della magistratura e l’asservimento degli agenti municipali, sospettati di una serie di mancanze: non avrebbero ascoltato testimoni (il corriere stesso disse però che non ce n’erano), non sottoposero il pm all’etilometro, dettero addirittura la multa al ferito. In poche parole il comando di via Molini Marzoli avrebbe omesso atti d’ufficio e altri piccoli reati legati al loro ruolo di pubblici ufficiali. Per coprire cosa? Un ginocchio rotto, per la precisione la frattura del piatto tibiale del trasportatore.
L’immigrato incrociò la strada del magistrato lo scorso 2 ottobre. Erano circa le 13, il dipendente di una delle tante aziende di logistica arrivò in via General Cantore per consegnare i soliti pacchi. Pioveva a secchiate quel giorno, la via che sbuca sul controviale di viale Duca d’Aosta, a fianco del ristorante, non è un’autostrada ed è sempre intasata da mezzi posteggiati in divieto, di giorno come di sera. Anche il ragazzo si era fermato in area non consentita neppure allo scarico merci. A quanto pare sbucò come un lampo davanti all’auto del pm che non ebbe il tempo di evitarlo. Arrivarono gli agenti di polizia locale e fecero i rilievi di rito, il corriere venne trasportato in ospedale. A quanto pare non è ancora tornato in servizio a causa dell’infortunio e forse si aspetta un risarcimento dall’assicurazione del datore di lavoro. Di certo l’avvocato Paolo Alberto Polizzi non ha mai proposto un accordo per un indennizzo al pubblico ministero. Sta di fatto che il legale è contrariato dall’archiviazione, viceversa non avrebbe fatto opposizione.
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