AMBIENTE
«Hanno vinto gli scoiattoli»
L’invasione dei roditori grigi è ormai inarrestabile. Alpoggio: «Piano regolatore del parco indispensabile contro nuove invasioni»

«Il piano regolatore del Parco Castello servirà anche per impedire nuove invasioni di specie aliene. Lo scoiattolo grigio ormai ha vinto, la situazione è fuori controllo. Ma con un censimento preciso potremmo fare in tempo a fermare ad esempio le nutrie, e per il futuro potremo contare su uno strumento in più per preservare l’ecosistema».
L’esempio scelto dall’assessore al Territorio Gianluca Alpoggio per sostenere la necessità del Piano regolatore del parco potrebbe anche far sorridere, ma il problema in verità è molto serio. La situazione dello scoiattolo grigio a Legnano era stata monitorata nel 2012, nell’ambito di un progetto europeo denominato Ec Square. In Europa hanno le idee chiare, lo scoiattolo grigio (che viene dall’America) è stato classificato come una delle dieci specie più pericolose al mondo, perché nonostante l’aspetto simpatico si tratta di animali aggressivi che non temono l’uomo e creano parecchi danni.
Prima di tutto ai cugini europei (quelli rossi), più deboli e quindi incapaci di competere per la sopravvivenza; ma anche agli uccelli perché si nutrono delle uova lasciate nei nidi e alle piante cui rosicchiano cortecce e radici.
Per fermarli serviva la camera a gas
Individuato nel Parco Castello uno dei focolai in cui gli scoiattoli si stavano moltiplicando troppo in fretta, nel 2012 era stato avviato un progetto che prevedeva di contenere l’invasione ricorrendo alla “soppressione eutanasica”. In parole povere, gli esemplari in soprannumero avrebbero dovuto essere catturati e chiusi in contenitori che poi avrebbero dovuto essere riempiti con anidride carbonica. Il fine era quello di addormentare e uccidere gli scoiattoli con il gas, riducendo la popolazione a una dimensione contenibile e compatibile con l’ecosistema. L’idea aveva ovviamente trovato la ferma opposizione delle associazioni ambientaliste, e così il progetto finanziato dall’Unione Europa era finito in un cassetto. Quattro anni dopo gli scoiattoli grigi avevano già lasciato il parco e la situazione era fuori controllo. Oggi attraverso i boschi Tosi sono arrivati a Castellanza, mentre sul fronte opposto qualche avvistamento è già stato registrato a Busto Garolfo, sulle alzaie del Villoresi. Da lì, la strada verso il parco del Ticino è ormai aperta.
Primo passo il censimento di flora e fauna
«La situazione ormai è irrecuperabile - afferma Alpoggio -. Se l’obiettivo era quello di contenere l’invasione, avremmo dovuto agire per tempo. Per questo ora cambiamo impostazione: cominceremo con il censimento di tutto quello che c’è al Parco Castello: non solo le panchine e i vialetti, ma anche la flora e la fauna. L’unico modo per preservare l’ecosistema è quello di intervenire per tempo arginando le minacce, il Piano regolatore servirà proprio per questo». Perché una minaccia, dietro l’angolo, c’è sempre. Se sei anni fa erano gli scoiattoli, adesso sono le nutrie. Che a decine hanno già colonizzato lo stagno della Foppa a San Vittore Olona, e che ora sono pronte a invadere anche il laghetto del parco. Si tratta di una specie classificata tra le cento più pericolose, contro la quale Regione Lombardia ha già bandito una campagna di contenimento. Ma bisogna fare in fretta, perché mentre nei palazzi si discute nutrie e scoiattoli continuano a moltiplicarsi.
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