I PRONOSTICI
Prealpina vota Sanremo: Annalisa strafavorita
La nostra redazione ha stilato la cinquina vincente in vista della finale del Festival di stasera. Ma c’è anche chi non guarda la kermesse

Viale Tamagno-Sanremo? Una nota ed è subito voto.
Devoti all’esercizio della critica per professione e abituati a metterci la faccia, meglio, la firma, i giornalisti della redazione della Prealpina hanno deciso di raccogliere il guanto di sfida lanciato dal direttore, Silvestro Pascarella. E di cimentarsi nell’agone italico della previsione col pretesto di rispondere alla domanda: «Quale sarà la cinquina di cantanti che raggiungerà la finalissima?».
Premessa: non tutti hanno rilasciato un giudizio, perché, se la maggioranza dei giornalisti alla peggio una sbirciatina alla sfera di cristallo sotto forma di tv la dà, c’è anche chi al Festival di Sanremo antepone altri interessi. Ma veniamo al referendum: Annalisa con Sinceramente è la più votata dai trenta, fra redattori e collaboratori chiamati a seguire Sanremo con 14 voti. Seguono Angelina Mango con La Noia a quota 10, Geolier (I p' me, tu p' te) a 9, Irama (Tu No) e Mahmood (Tuta Gold) a 7, con Loredana Bertè (Pazza) e la travedonese Clara Soccini (Diamanti Grezzi) a inseguire a una lunghezza.
Sprezzanti della figuraccia postuma, certissimi delle proprie capacità di analisi musicale e in qualche caso refrattaria al caravanserraglio sanremese, la giuria Prealpina s’è così espressa.
Silvestro Pascarella (direttore): Angelina Mango, Loredana Bertè, Geolier, Irama e Mahmood.
Andrea Anzani: Annalisa, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Clara, Rose Villain.
Rosi Brandi: Alfa, Dargen D’Amico, Diodato, Clara, Annalisa («Ma non guardo Sanremo perché mi annoia. Per fortuna dopo c'è Fiorello»).
Massimo Rovati: Angelina Mango, Geolier, Annalisa, Irama, Diodato.
Barbara Zanetti: Annalisa, Alessandra Amoroso, Diodato, Emma Marrone, Loredana Bertè («Ma mio figlio Marco, 13 anni, dice che ho sbagliato tutto tranne Annalisa»).
Marco Raimondi: Annalisa, Geolier, Angelina Mango, Mahmood.
Luigi Crespi: Clara, Annalisa, Diodato, Irama, Fiorella Mannoia.
Angelo Perna: Angelina Mango, Irama, Rose Villain, Ghali, Alfa.
Pasquale Martinoli: Clara, Annalisa, Diodato, Irama, Fiorella Mannoia.
Marco Croci: Gazzelle, Annalisa, Dargen D’Amico, Rose Villain, Clara.
Massimiliano Martini: Negramaro, Loredana Bertè, Mahmood, Annalisa, Geolier.
Emanuela Spagna: Angelina Mango, Annalisa, Geolier, Alfa, Dargen D’Amico («Perché è il capitano della mia squadra al FantaSanremo»).
Michela De Marchi: Angelina Mango, Ghali, Irama, Mahmood, Emma («Ma la mia preferita è Rose Villain»).
Fabio Pellaco: Annalisa, Geolier, Angelina Mango, Mahmood, Loredana Bertè.
Laura Defendi: Angelina Mango, Geolier, Dargen D'Amico, Negramaro, Il Volo («Ma la mia preferita è Loredana Bertè»).
Diego Pisati: Clara, Annalisa, Irama, The Kolors, Sangiovanni.
Guia Cortassa: Geolier, Loredana Bertè, Annalisa, Angelina Mango e Mahmood («Ma per me il migliore è Diodato»).
Mario Visco: Angelina Mango, Annalisa, Mahmood, Loredana Bertè, Geolier («Ma spero tanto che Clara mi smentisca, regalandosi e regalandoci un sogno»).
E gli altri?
Luca Nazari: «Non seguo il Festival perché l'apparenza e l'immagine prevalgono ogni volta sui veri contenuti musicali».
Silvio Tranquillini: «Non guardo il Festival perché... lavoro, ma a parte questo da anni non è la musica che mi interessa e quest'anno non ci sono artisti che m’intrigano».
Sarah Crespi: «Non so che cosa sia Sanremo se non una località ligure che ospita un casinò».
Luca Spriano: «Non guardo il Festival perché non ho la televisione in casa. E poi, a esibirsi ogni sera sono i miei bambini: dura addormentarli».
Paolo Grosso: «Sono via e non ho visto niente. Passo».
Elisa Polveroni: «Non ho visto una sola cosa né sentito una canzone. Chiedo venia».
Antonio Triveri: «Amo la musica italiana e leggo con avidità e divertimento le migliaia di post, storie e video che si susseguono in questi giorni sui social. Purtroppo, però, non seguo Sanremo in diretta, perché ritengo che si sia superato il limite della sopportazione, stiracchiando in modo intollerabile la trasmissione semplicemente per far cassa. Persino l’immagine fissa di un acquario farebbe affari pubblicitari se la diretta occupasse cinque ore del palinsesto».
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