SICUREZZA
I VeloOk non “fanno cassa”
Poche multe e soldi per il Comune. «Ma le auto corrono meno, è questo l’obiettivo reale»
In pole position c’è via Giordani, seguita da viale Valganna e viale Aguggiari. In questi luoghi sono state emesse le prime sanzioni per infrazioni registrare dai “bidoni arancioni”.
Nei giorni scorsi, sono stati i rilevatori posizionati all’interno dei VeloOk a fotografare i primi automobilisti, colpevoli di aver superato il limite di velocità nei pressi dei totem. Le sanzioni emesse dalla Polizia locale guidata dal comandante Matteo Ferrario sono una decina con in testa via Giordani.
Poche? Può essere. Ma, sul punto, l’amministrazione comunale ha più volte ribadito di «non avere alcuna intenzione di utilizzare i VelOk per fare cassa». Lo sosteneva il vicesindaco con delega alla Polizia locale, Daniele Zanzi, che lo ribadisce ancora oggi: «L’obiettivo – spiega – è fare correre meno le auto. Perché chi viaggia su una strada, quando vede il VelOk colorato e una luce che lampeggia, è chiaramente indotto a rallentare per evitare la multa. E la validità dello strumento di prevenzione la stiamo riscontrando un po’ ovunque».
Nel dettaglio: in via Campigli, via Brennero, via Sanvito, via Daverio, viale Borri, via Vanetti e in altri punti della città.
«I VeloOk – aggiunge Zanzi - servono come deterrente, abbiamo visto quanto sono stati utili per ridurre la velocità nelle zone dove sono già stati installati e, di certo, il nostro obiettivo non è quello di arricchire le casse comunali, ma di rendere più sicure le strade per i pedoni e per gli automobilisti».
Inoltre si ricorda l’attivazione dell’autovelox all’interno della colonnina è possibile solo alla presenza, vicino e segnalata, di una pattuglia della Polizia locale.
Il vicesindaco conferma poi le prossime strade che saranno interessate dal provvedimento sul limite di velocità a 30 chilometri orari e cioè: via Virgilio, via Sanvito Silvestro (fra via Proserpio e l’ex Aermacchi), via Manin (nella zona del liceo Ferraris), via Mulini Grassi e via dei Boderi.
«Tutte strade urbane – conclude – dove la gente corre troppo. Di conseguenza li costringeremo a rallentare».
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