IL CASO
«I vigili del fuoco ci sono»
Tanti incendi e pochi uomini? Il comandante Albanese replica al sindacato: niente allarmismo. «Automezzi con oltre 25 anni? Non è vero. E la carenza di personale riguarda tutta Italia»

Mezzi ormai obsoleti, pochi uomini e con la “pancia vuota”: così settimana scorsa la segreteria territoriale Fns Cisl dei Laghi dipingeva, in un comunicato stampa, la situazione del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Varese.
A stretto giro di posta arriva la replica del comandante Antonio Albanese che, con parole anche dure, respinge le accuse e fornisce la sua versione. «Non sono abituato a polemizzare, non solo perché non è di mio interesse, ma soprattutto perché il mio compito è un altro – premette l’ufficiale -: gestire, a livello provinciale, un’organizzazione che lavora per garantire la sicurezza della collettività, a servizio del cittadino. Ho grande stima e rispetto per le organizzazioni sindacali. Nello specifico, alla Cisl riconosco, a livello nazionale, serietà e obiettività».
Il comandante parla però di «descrizione profondamente distorta della situazione», esprimendo così la necessità di fare chiarezza «non solo a tutela dell’immagine del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ma anche e soprattutto per rassicurare la collettività sulle capacità operative del Comando».
La sua analisi parte dalle accuse sulla carenza di personale: pur ammettendola, precisa che «è sostanzialmente legata a una carenza a livello nazionale». Anzi, «forse l’estensore del comunicato sindacale dimentica che in base a un accordo a livello centrale, tra il Dipartimento dei vigili del fuoco e le organizzazioni sindacali nazionali, già da anni vengono assegnati più vigili proprio a quei comandi, come quello di Varese, in cui più forte è l’incidenza dei trasferimenti temporanei, in maniera da ridistribuire le carenze, senza per questo penalizzare chi ha diritto alle tutele di legge».
Detto questo, Albanese rimarca che «il Comando di Varese (così come il Corpo nel suo complesso) è perfettamente in grado di fornire un’efficace risposta alle numerose richieste di soccorso tecnico urgente che provengono dalla collettività, come già dimostrato nei circa 6.000 interventi effettuati dall’inizio dell’anno in provincia». Altro punto, le condizioni degli automezzi, su cui il comandante invita a fare valutazioni non sulla loro “età” bensì su efficienza e affidabilità: «Il parco automezzi del Comando non risulta così obsoleto come si vuol far credere – precisa -. Nessuna delle 15 autopompe serbatoio (Aps, il mezzo base per il soccorso dei vigili del fuoco) del Comando “supera vergognosamente i venticinque anni di servizio“, come affermato nella nota sindacale. Gran parte delle Aps sono, addirittura, notevolmente lontane da tale età. Comunque, anche su questo aspetto l’Amministrazione centrale è già da tempo fortemente impegnata per il progressivo rinnovo del parco automezzi. In ogni caso, la situazione dei mezzi del Comando di Varese è del tutto in linea con quella degli altri comandi».
Insomma, scandisce il comandante, «posso assicurare che in nessun momento è stato messo a rischio il dispositivo di soccorso, come paventato nella nota sindacale, e mai lo potrà essere». L’ultimo passaggio è riferito a quella che il comandante definisce «un’affermazione in perfetto stile “libro Cuore“, riguardante i vigili a pancia vuota: è vero che per alcuni giorni era stata sospesa, per cause indipendenti dal Comando, la distribuzione dei buoni pasto al personale, ma quelli già consegnati erano più che sufficienti a fronteggiare la situazione. Nel giro di pochi giorni la distribuzione è tornata alla normalità, indipendentemente dalla segnalazione sindacale».
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