IL PERSONAGGIO
Il Caravaggio spray conquista l’Italia
Da Varese alla Sicilia, Andrea Ravo Mattoni continua a proporre la sua rilettura moderna di grandi classici della pittura

Da Varese alla “conquista” dell’Italia con il suo progetto di “Recupero del classicismo nel contemporaneo”. Andrea Ravo Mattoni, l’artista assurto alle cronache durante la scorsa primavera quando, alla rotonda dell’Iper, rivisitò con la sua tecnica moderna (bombolette spray) la “Cattura di Cristo” di Michelangelo Merisi da Caravaggio, prosegue il suo personale percorso che, nel nome di una “Street art” decisamente sui generis, lo sta portando a girare lo stivale in lungo e in largo. La quarta opera della serie (dopo il “Riposo durante la fuga in Egitto“ di Caravaggio a Malpensa e dopo “Il ritrovamento della vera croce” - Maestro di Ozzieri - ad Olbia) è un altro capolavoro di Caravaggio, la “Cena di Emmaus”, realizzata a San Salvatore di Fitalia, in provincia di Messina. La tappa in Sicilia, in un comune di 1300 abitanti a 600 metri di altitudine, nasce dall’interessamento dell’assessore Francesco Lollo che, dopo aver letto un articolo dedicato all’artista varesino, ha deciso di contattarlo e mettergli a disposizione un muro del paese adatto a questo genere di intervento di riqualificazione urbana.
«La scelta dei soggetti, in particolare Caravaggio – spiega Ravo Mattoni - nasce da un’idea di base che è quella di far convergere arte contemporanea e arte classica creando un contatto diretto con il pubblico. Ciò avviene soprattutto perché i miei lavori vengono eseguiti su pareti accessibili a tutti, creando una sorta di museo urbano a cielo aperto, l’utilizzo delle bombolette spray crea una sorta di cortocircuito nello spettatore. Questo mezzo è sempre associato ad atti di vandalismo e comunque ben lontano da una più alta forma d’arte come quella della pittura. Ecco, io attraverso questa operazione ho voluto rompere uno schema».
L’artista come tramite tra il pubblico e un nuovo modo di fruire l’opera: «Un aspetto importante di questo progetto – prosegue - è il fatto che io mi ponga come tramite, quasi come un presentatore di una grande orchestra sinfonica, che in questo caso è la pittura classica italiana. Non voglio creare o aggiungere al tessuto urbano nuove immagini, o mie personali ricerche in ambito figurativo, ma riproporre una sorta di collezione d’arte, che fino ad ora è sempre stata esposta e “rinchiusa” nelle sale dei più grandi musei del mondo, far avvicinare e incuriosire più gente possibile a ciò che è l’arte classica e di conseguenza farle involontariamente avvicinare a ciò che è una pura e limpida operazione d’arte contemporanea».
«Oltre a dialogare con tutti coloro che mi si avvicinano, perché cio fa parte del progetto stesso, nell’istante in cui indosso la maschera e dipingo, sento alle mie spalle signori anziani, donne e addirittura bambini interessarsi al Caravaggio, scambiarsi opinioni e notizie ricercate la sera prima magari su wikipedia. Ecco, in quel momento, in quel preciso istante, ho raggiunto l’obbiettivo, il mio lavoro ha già “vinto”. E mi piace prendere come esempio una celebre frase tratta dal film “I cento passi“, perchè è proprio questo il mio scopo, e queste parole riassumono appieno il mio obbiettivo: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore (Peppino Impastato)“».
Andrea Ravo Mattoni è nato a Varese nel 1981. Si avvicina al mondo dei graffiti nei primi anni Novanta e successivamente intraprende lo studio di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Parallelamente al suo percorso pittorico, ritorna all’utilizzo della bomboletta spray ma con un approccio innovativo rispetto al suo utilizzo più diffuso, trovando un punto d’incontro tra passato e modernità e sviluppando una serie di lavori legati al recupero del classicismo nella contemporaneità. Ad aprile 2016 ha catturato l’attenzione mediatica riproducendo il dipinto di Caravaggio “La cattura di Cristo” in un sottopasso alla periferia di Varese; un’opera che si inserisce nel progetto di riqualificazione delle aree urbane “UrbanCanvas”, patrocinata dalla Provincia di Varese e da Regione Lombardia.
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