LA STORIA
Il Dolce Varese conquista la Romania
Da Marzio a Baia Mare: l’impresa benefica di Rosario Dorici

Un pasticcere di Marzio e una suora in missione che aiuta decine di bambini e famiglie in Romania, uniti da un valore: la solidarietà verso gli altri. Oggi, quel seme piantato quasi vent’anni fa, è diventato un albero solido o, visto l’argomento, è lievitato per bene. Tanto che oggi, quel piccolo laboratorio è la principale pasticceria di Baia Mare, città di 120.000 abitanti in Romania, che sostiene una missione caritatevole.
L’esercizio dolciario si chiama “Inima de cupil”, “Cuore di bambino” e, in effetti, ci è voluto un gran cuore per realizzarlo.
L’INIZIO
Tutto è iniziato nel 2002, quando la famiglia di Rosario Dorici ha ospitato un bambino rumeno: «Dopo la fine del comunismo - racconta l’uomo, di Marzio, classe 1958 - la Romania passò alcuni anni molto difficili. C’erano tanti poveri e bambini orfani. Quel bimbo rimase con noi per due mesi, si creò un legame d’affetto e così andammo in Romania a trovarlo. Il legame con quella nazione proseguì attraverso suor Rosalba Gallarotti da Omegna, a cui raccontai il mio passato di pasticcere: prima da Zamberletti a Varese, poi da Scanarotti a Luino, infine aprii il mio negozio, per dieci anni, a Marchirolo».
L’IDEA
La religiosa buttò lì l’idea: «Perché non ci aiuti a creare una pasticceria qui in Romania?». Dopo i primi timori iniziali, iniziò l’avventura. Tra amici, conoscenti e gli Alpini di Marzio si raccolsero i soldi, 15.000 euro: «Comprammo i macchinari e avanzò anche del denaro, che donammo alla missione». E così, nel 2006 il laboratorio partì. Funzionava. Specialità? Dolci italiani. Andavano a ruba. E così, dopo le attrezzature, si allestì il negozio, comprando i banconi e tutto il necessario: «Anche oggi - aggiungi Dorici - quelli che piacciono di più sono il Dolce Varese, le crostate con la frutta e i cannoncini. Per la Pasqua ortodossa se ne sono venduti 3.500».
L’OBIETTIVO BENEFICO
Già, perché il piccolo laboratorio oggi dà lavoro a dieci dipendenti, che possono diventare quindici nei periodi di massima richiesta.
Una storia ancor più dolce se si pensa che i biscotti, le torte e i mignon venduti in Transilvania servono a sostenere la missione di suor Rosalba, dell’ordine del Sacro Cuore del Bambin Gesù.
«Tutti i giorni - dice ancora Rosario Dorici - circa sessanta bambini vanno lì a mangiare e a passare il dopo scuola. Sono piccoli di famiglie disagiate. Altri nuclei famigliari vengono aiutati con periodici aiuti alimentari. Inoltre con la pasticceria si pagano i dipendenti della missione. Sono molto soddisfatto perché quanto ideato quasi vent’anni fa, oggi è diventata la principale pasticceria della città che, oltretutto, lavora per aiutare gli altri». E dove si sono unite l’Italia e la Romania, Marzio, il paese della Conca di smeraldo a Baia Mare che, quasi per un gioco del destino, in rumeno significa Conca grande.
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