UNIVERSITÀ
Castellanza, doppia festa dei laureati Liuc
Il messaggio del rettore: «Guardate avanti lanciando il cuore oltre l’ostacolo»

Una doppia festa, per regalare un momento speciale anche a chi l’anno scorso ha dovuto rinunciarvi a causa della pandemia: torna la cerimonia delle lauree all’università LIUC, con una formula necessariamente rinnovata a causa delle norme anti Covid tuttora in vigore.
L’evento è per la prima volta suddiviso in due giorni - la serata di oggi è riservata ai laureati dell’anno accademico 2019/2020, mentre domani mattina saranno protagonisti i colleghi del 2018/2019 - e non prevede la presenza di amici e familiari.
Nonostante le limitazioni, il fatto stesso di tornare a celebrare un traguardo così importante con i compagni di studi è «comunque già una grande conquista, che ci fa guardare con fiducia al futuro» ha detto il presidente della LIUC Riccardo Comerio, dichiarandosi «veramente emozionato di poter tornare a parlare in pubblico. Da più di un anno non lo facevo».
E comprensibilmente emozionati erano anche i laureati e le laureate: «Avete tanto atteso questo momento, che sembrava non arrivare mai» si è rivolto loro Comerio, sottolineando che «la pandemia vi ha insegnato che per mettere le basi del vostro futuro sono necessarie relazioni sane e costruttive nella vita e nel lavoro. In questi mesi avete compreso che non è scontato poter studiare nelle aule, frequentare la biblioteca, ripassare con un amico. Avete capito quanto sia importante la comunità universitaria di cui fate parte, quanto conti il senso di appartenenza».
Concetti su cui si è soffermato anche il rettore Federico Visconti, che ha voluto rivolgere un ringraziamento «alla LIUC. Sono stati tempi difficili, in cui si è fatto tantissimo, di straordinario e di ordinario, innovando e consolidando, reagendo e sperimentando, sbagliando e correggendo la rotta».
La sua esortazione ai laureati è stata quella di «guardare avanti, lanciando il cuore oltre l’ostacolo».
Dopo aver adottato nelle cerimonie di laurea degli ultimi anni un approccio da lui stesso definito «”unconventional”, più provocatorio che liturgico» – scegliendo citazioni di Francesco Gabbani e Luciano Ligabue, Isaac Asimov e Max Pezzali – questa volta per il suo discorso Visconti si è ispirato a Italo Calvino e al cardinale Gianfranco Ravasi. Prendendo spunto dalle loro parole, il rettore ha invitato i laureati a cercare un equilibrio tra sogno e realtà, paura e coraggio, dubbio e certezza, delusione e soddisfazione senza mai rinunciare alla speranza e ad apprendere facendo tante esperienze e rivolgendosi alla storia “magistra vitae”.
Spazio poi agli interventi di Nicolò Broggini (rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’università) e Alessio Agostinelli (alumno LIUC e managing director and partner di Boston Consulting Group) e al conferimento delle lauree. In attesa della cerimonia di domani.
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