LA MEMORIA
Il nuovo Giardino dei Giusti
Taglio del nastro al Monte Stella di Milano con Liliana Segre, testimone della Shoah

Alla presenza di Liliana Segre, testimone simbolo della Shoah e in procinto di essere nominata cittadina onoraria di Varese, oggi, domenica 6 ottobre, alle ore 11, è stato tagliato il nastro del Giardino dei Giusti di tutto il Mondo. Un’opera realizzata nel pieno rispetto della natura e dell’umanesimo che essa ispira al Monte Stella di Milano.
È un luogo di riflessione e crescita, dove i fiori sono i nomi di chi si è speso per l’umanità, sorto sull’originale Giardino dei giusti milanese inaugurato nel 2003.
Ora, dopo non poche traversie (c’era stata anche un protesta da parte dei frequentatori del monte e di alcuni residenti che temevano costruzioni invasive), è a disposizione di tutti un percorso strutturato arricchito di un Albero delle virtù e di un piccolo anfiteatro. Perché lo scopo del giardino è fare conoscere, condividere, immergersi in un messaggio di pace e giustizia.
Molti i milanesi e non solo loro che hanno voluto partecipare a questo momento.� Per il Comune era presente l’assessore Pierfrancesco Maran, per il municipio 8 il presidente Simone Zambelli e poi l’arcivescovo Mario Delpini, il rabbino capo Rav Alfonso Arbib, la pastora valdese Daniela Di Carlo, il vicepresidente della comunità islamica Yusuf And al-Hakim Carrara.
Con loro anche l’ex magistrato Gherardo Colombo e il presidente provinciale Anpi Roberto Cenati. «Questo è un luogo che lega il passato al presente e invita a riflettere>, è la sottolineatura di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo-la foresta dei giusti.
«Il nostro intento è farne un luogo di incontro tra le religioni e tra le diverse comunità etniche e sociali: una sorta di tempio civico al servizio della città».
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