DELITTI DI ROMA
Il presunto killer nella foto scattata da un varesino
L’indagato e le vittime immortalati casualmente da Jacopo Bordone in piazza Colonna prima della tragedia

Uno scatto «innocente», come le due vittime di Charles Francis Kaufmann, presunto produttore indipendente statunitense di 46 anni, con precedenti per aggressione e violenza domestica negli Usa e ritenuto l’assassino di Anastasia Trofimova 28 anni, e della figlioletta Andromeda, di undici mesi, trovate senza vita il 7 giugno scorso nel parco di Villa Pamphili, a Roma.
Proprio a Roma, in piazza Colonna la foto è stata scattata - il pomeriggio del 15 maggio scorso - dal varesino Jacopo Bordone, che lavora per le Relazioni Esterne di Confapi, proprio di fronte al Palazzo di Montecitorio.
Perché uno scatto «innocente»? A raccontarlo è lo stesso Jacopo Bordone, ventiseienne varesino che dallo scorso ottobre lavora per le Relazioni Esterne di Confapi, l’associazione delle piccole e medie imprese.
«Il 15 maggio scorso - racconta Bordone - verso le 16, sono uscito per fumare una sigaretta. L’ufficio è dirimpetto al Parlamento e sotto l’obelisco egizio c’era un uomo, in evidente stato d’ubriachezza che importunava, insultandoli in inglese, alcuni turisti, pure di lingua inglese. Mi sono incuriosito e mentre stavo rispondendo a un amico, ho scattato la foto con il telefonino per raccontargli un’anomalia a cielo aperto e nel cuore di Roma. A due passi dal Parlamento c’era un ubriaco con una donna e una bimba piccola che, indisturbato, stava dando di matto».
Uno scatto senza pretese, tant’è che, un paio d’ore dopo, dell’uomo, della sua compagna e della neonata non c’era più traccia.
«Sì. Forse sono intervenuti i carabinieri che stazionano davanti a Montecitorio, forse se n’era andato per i fatti suoi. Ma ieri (martedì 24 giugno), mentre leggevo il giornale, ho notato una fotografia che lo ritraeva e mi sono ricordato dello scatto che avevo fatto io un mese fa». «L’uomo - aggiunge Bordone - era lo stesso e le sue vittime gli erano sedute accanto. Così, appena ho finito di lavorare, sono andato subito dai carabinieri che l’hanno riconosciuto e mi hanno invitato a recarmi dalla polizia che è titolare delle indagini. Ci andrò domattina (oggi, mercoledì 25 giugno)».
Leggi l’articolo completo sulla Prelpina di mercoledì 25 giugno.
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