IL CASO
Il rientro dei 40 licenziati
”Ex” dipendenti della Hammond licenziati, oggi il ritorno al lavoro in un’atmosfera surreale
Avevano ricevuto il panettone e subito dopo la lettera di licenziamento, quattro giorni prima di Natale.
Oggi, lunedì 7 gennaio, i 40 dipendenti della multinazionale canadese Hammond Power Solutions di Marnate sono tornati al lavoro. Rino Pezone della Fiom Cgil con la collega Ilaria Campagner di Fim Cisl erano iper tutelare i lavoratori rientrati nello stabile dell’ex Elettrotecnica Marnatese. Alle 7.30 hanno timbrato il cartellino gli operai, mezz’ora dopo gli impiegati.
«Teniamo altissima l’attenzione: purtroppo non abbiamo avuto neppure un cenno dall’azienda né da chi la rappresenta in Italia. Un silenzio assordante», spiega il sindacalista.
«I dipendenti lavoreranno a ritmi ridotti. A questo punto attendiamo una convocazione e la riapertura delle trattative - dice Pezone - Tutto è accaduto in modo veloce e inatteso. Dopo le assunzioni il giorno precedente, gli auguri e la volontà di modificare il contratto di lavoro in modo migliorativo, è arrivata la doccia gelata.
Da Ontario il numero uno dell’azienda è arrivato non per fare gli auguri ma per comunicare la chiusura, una decisione presa e comunicata la settimana precedente alla Borsa canadese.
Come se le sorti di 40 persone e le loro famiglie fossero una riga sul bilancio da cancellare».
Il Natale è stato molto amaro per le famiglie dei dipendenti che hanno monitorato l’azienda, temendo che potesse essere smantellata la produzione che dovrebbe cessare a marzo.
Nelle scorse settimane i vertici nazionali dei sindacati hanno chiesto l’intervento del ministro del Lavoro Luigi Di Maio e del caso si sono interessanti i parlamentari varesini del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone e Niccolò Invidia.
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