Il ritorno del Covid: «Vaccinatevi»
L’invito del professor Grossi anche per l’influenza. «Le infezioni non sono finite». Se ne parla soltanto di meno.

Covid, influenza, legionella. Dopo un periodo di “disintossicazione” post mascherine si torna a parlarne. «Per Covid e influenza l’invito è a vaccinarsi, in particolare se si è persone fragili».
L’appello viene da Paolo Grossi, infettivologo dell’Asst Sette Laghi e dell’Insubria conosciuto a livello internazionale, anche per l’apporto che ha dato nell’arginare il Covid nella Penisola.
L’attenzione per le infezioni dipende spesso dall’eco di notizie nazionali o internazionali. Per esempio, da giorni si parla della legionella che ha colpito in particolare due comuni della provincia di Milano, Corsico e Buccinasco.
Con l’arrivo del freddo improvviso, sono tornati raffreddori e malesseri vari e anche se non si può definire vera influenza, è certo che di influenza i varesini cominciano a parlare, anche perché molti hanno ricevuto dal proprio medico di base, via email, l’«invito» alla vaccinazione per il futuro. E perché molti, se non sono a letto sono comunque ko: il freddo improvviso ha portato raffreddori, mal di gola e tosse. Come fossimo a dicembre.
«Il Covid non è scomparso, abbiamo ricoveri anche in ospedale ma si tratta di un numero limitato di pazienti e purtroppo di pazienti di solito anziani e con molte altre patologie», spiega il professor Grossi. Nessuna emergenza, dunque, ma ricordarsi che se si è fragili il vaccino è importante come lo è per l’influenza che ancora non è scoppiata e che può essere una malattia grave per chi ha già una salute complicata.
In questi giorni si parla tanto anche di legionella, dopo i casi registrati nel Milanese. Dobbiamo preoccuparci? «I casi, anche da noi - dice il docente universitario -, ci sono sempre stati, nel tempo». La legionella è un batterio che si trova negli ambiente naturali ma diventa pericoloso se si trova negli impianti idrici degli edifici con vecchie tubature: «Si tratta di un batterio che causa polmoniti, soprattutto». La legionella non colpisce “respirando aria” ma appunto per contatto con l’acqua contaminata, per esempio appoggiando le mani sul lavandino dove sono rimaste alcune gocce contaminate.
Del fatto che i virus e le infezioni continuino comunque a colpire, che si debba stare attenti ma che non si debba fare allarmismo, il professor Grossi ha parlato con Prealpina a margine del settimo congresso dedicato alle infezioni virali nei pazienti immunocompromessi che si svolge al Palace Grand Hotel fino a domani, venerdì 20 settembre. Come diagnosticare le infezioni, come trattarle e come prevenirle si parla nell’evento che riunisce oltre 150 esperti provenienti da Stati Uniti, Germania, Spagna, Francia, Svezia e naturalmente Italia.
«Trattiamo il problema delle infezioni virali in pazienti immunocompromessi e in particolare in persone trapiantate di organo solido o di cellule staminali, dunque pazienti oncoematologici - spiega il professor Grossi -. Le infezioni, come quelle causate dal citomegalovirus che in questi pazienti colpisce in alta percentuale, possono rappresentare un problema rilevante che può condizionare il successo dei trapianti».
In Italia i pazienti in vita trapiantati di organo solido sono circa 50mila.
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