IL CASO
In chiesa col badge
Don Armando Bosani lancia un inedito progetto per il santuario di Madonna in Campagna: ingresso con tessera

Sarà che ballano giusto una vocale e una consonante, ma certo è che i verbi pregare e pagare, in paese, si confondono al punto che le due azioni procedono ormai di pari passo.
Neanche il tempo di ammirare la statua della vergine cinta di una corona d’oro, frutto della donazione da parte dei parrocchiani e della fusione di 748 oggetti aurei tra cui anelli, bracciali, monete, orologi e altri monili, e di chiuderla in una teca antisfondamento all’interno della chiesa principale, che ad appena un mese dalla grande cerimonia di incoronazione che ha infervorato il paese, il parroco torna a chiedere elargizioni ai fedeli.
Stavolta, l’obiettivo di don Armando Bosani è la chiesetta della Madonna in Campagna, oggetto di un restauro attualmente in corso, che nelle intenzioni del proponente sarebbe destinata a diventare un “eremo mariano”.
È lo stesso sacerdote a spiegare il progetto: «Non è male raccogliere soldi. Anzi, nel cattolicesimo spirituale e materiale procedono di pari passo. Ciò premesso, ecco l’idea che ho mutuato dal vescovo americano Fulton Sheen. La chiesetta diventerà un luogo a cui le circa cinquecento famiglie vanzaghellesi, che mi hanno già assicurato di impegnarsi settimanalmente nella recitazione del rosario, potranno accedere tramite un badge rilasciato dalla parrocchia per un momento di raccoglimento e di preghiera».
Saranno perciò previste successivamente all’intonacatura (già avvenuta), alla decorazione delle pareti interne secondo i disegni originari ormai sbiaditi e all’adeguamento dell’impianto elettrico con nuove lampade a led, la posa di una nuova porta con apertura automatizzata tramite badge magnetico, un impianto di amplificazione e uno di riscaldamento con pannelli elettrici a pavimento e seguente posa di una pavimentazione rimovibile così da non rovinate l’attuale pavimento.
Al netto dei lavori già compiuti con il rifacimento del tetto, dell’intonaco e la posa di due deumidificatori, il parroco prevede una spesa di 25mila euro per la quale rinnova un appello del tutto speculare a quello già lanciato a suo tempo per la chiesa di San Rocco.
«Poiché c’è da risistemare anche il muro di cinta che abbraccia il fedele che si dirigerà all’eremo, con un effetto simile a quello del colonnato del Bernini a San Pietro, propongo di rivestirlo delle piastrelle che recheranno il nome dei benefattori».
Ogni piastrella sono minimo 50 euro: «Con San Rocco è stato un successo con oltre 750 piastrelle dedicate e postate in modo tale che diventa istintivo per l’orante rivolgere il pensiero a quel nome che vede scritto sulla piastrella. Sarà così anche per la Madonna in Campagna, che contiamo di inaugurare in ottobre con una corona vivente del rosario composta da tutti i fedeli che si muoveranno per il paese e convergeranno sul nuovo eremo».
In più, sul mollettino parrocchiale “Il Mantice”, più volte chiacchierato per le posizioni ultra reazionarie, si parla anche di un «progetto nascosto» per realizzare a lato della stessa chiesetta «una nuova sacrestia con annessi servizi igienici» con la precisazione che «al momento non è realizzabile perché legato al rilascio di permessi da parte di organi competenti che ci impediscono di determinare possibilità e tempistiche».
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