DOPO IL ROGO
Incendio a Caravate, prosegue la bonifica
Vigili del fuoco ancora al lavoro per la messa in sicurezza dell’area

All’indomani dell’incendio divampato alla Colacem di Caravate, proseguono le operazioni di messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco: anche oggi, martedì 9 gennaio, le squadre sono sul posto per continuare a smassare i cumuli di rifiuti bruciati, per scongiurare l’ipotesi che dalle braci possano ripartire le fiamme.
L’incendio sviluppato verso le 13 di ieri al deposito di stoccaggio di Cdr (combustibile derivato da rifiuti solidi urbani sottoposti a trattamento chimico-fisico) al cementificio Colacem tiene le popolazioni di Caravate, Gemonio e Cittiglio col fiato sospeso. La nota di metà pomeriggio di Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia («la situazione è sotto controllo e dalle prime analisi effettuate dai tecnici di Arpa non emergono particolari criticità per la rarefazione dei gas di combustione nell’atmosfera») è stata però parzialmente modificata qualche ora dopo da una nota di Ats Insubria che, in presenza persistente di una nube derivata dall’incendio, i sindaci hanno subito tramutato in via precauzionale in ordinanze sindacali alle popolazioni: «Evitare di uscire dalle proprie abitazioni/luoghi di lavoro e mantenere le finestre chiuse. Limitare le attività all’aperto nelle aree limitrofe all’incendio considerato l’ambito territoriale molto frequentato del Centro Commerciale adiacente. Sciacquare la pelle, gli occhi e la bocca in caso si sia respirato fumo diretto e contattare un medico in caso di malessere». Un uomo di 37 anni che ha respirato il fumo è stato portato ieri in ospedale per accertamenti ma sta bene.
Ats comunica che in territorio di Cittiglio, dove soffiano le correnti in quota, è stato posizionato un “naso elettronico” per tenere la situazione dell’aria sotto controllo. Sul posto erano intervenuti venti vigili del fuoco dalle sedi di Varese e di Ispra con due autopompe, un’autoscala e un’autobotte coadiuvati dagli specialisti del Gruppo Operativo di Milano dotati di mezzi meccanici, pale gommate e cingolate, per lo “smassamento” (cioè l’asportazione) del materiale interessato al rogo. Da Gubbio, sede operativa Colacem, si è subito levato in volo un elicottero diretto a Caravate con il direttore generale dei Mercati Italia, Albania e Spagna, Fabrizio Pedetta: «Le cause, in corso di accertamento, appaiono accidentali per cui siamo in presenza di un evento, per altro mai accaduto, tanto imprevisto quanto imprevedibile, senza conseguenze né per le popolazioni né per lo stabilimento grazie all’encomiabile tempestività del personale addestrato sulla sicurezza e al rapido intervento dei vigili del fuoco».
Tutto s’è risolto nell’arco di un’ora nel corso della quale il fumo grigio-nero visibile anche da parecchia distanza s’è tramutato in fumo bianco. Va ricordato che dagli anni Sessanta la presenza del cementificio in questa zona della Valcuvia ha suscitato perplessità quando non una vera e propria alzata di scudi del Comitato Valcuvia Ambiente che nell’aprile 2018 aveva lanciato l’allarme per la salute pubblica nel corso di un’assemblea al municipio di Cittiglio. Ma nei mesi successivi l’unità ospedaliera di Epidemiologia di Ats Insubria aveva fornito dati rassicuranti circa l’incidenza di malattie cardiovascolari e respiratorie, escludendo nessi diretti tra patologie riscontrate in zone e lavorazioni in azienda. Un comunicato Colacem, leader italiana del settore, precisa che «la struttura del deposito di Caravate è correttamente progettata e, protetta da pannelli Rei (di fabbricazione italiana, particolarmente resistenti al fuoco, ndr), non ha subito danni strutturali. I moderni sistemi di controllo automatizzati hanno allertato immediatamente il personale consentendo un rapido ed efficace intervento anche grazie all’efficiente rete idrica anticendio a disposizione della squadra interna e del Corpo dei Vigili del Fuoco che ha mostrato grande preparazione e professionalità evitando anche possibili danni al personale».
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