L’INCENDIO
Dal rogo alla speranza: un film
Campo dei Fiori in fiamme: giovane regista varesino pronto a raccontare crisi e rinascita come metafora della situazione generale

L’incendio del Campo dei Fiori non ha bruciato solo la montagna, ma ha acceso pure il “fuoco” della passione cinematografica ma soprattutto del desiderio di raccontare il territorio, prendendo spunto appunto dal rogo in chiave simbolica.
Le fiamme che hanno devastato il paesaggio che circonda Varese possono infatti essere viste come metafora naturale di una crisi economica iniziata dieci anni fa e che ha profondamente ferito il territorio; crisi dalle cui ceneri, tuttavia, ci si prova a risollevare.
Questa l’idea che Sebastiano Balzarini, artista varesino di ventinove anni, sta cercando di concretizzare attraverso un progetto documentaristico che riguarda appunto il vasto incendio divampato al Campo dei Fiori nell’ottobre dello scorso anno.
«Ho pensato - racconta Balzarini - un documentario con un taglio reportagistico, ma non di inchiesta. Per il momento siamo solo all’embrione e alla raccolta del materiale ma, di certo, dovrà essere un lavoro dinamico e innovativo, e cioè un prodotto polimorfico, che può essere trasformato in una mostra fotografica, un libro, o in tutte queste cose messe insieme».
Dietro all’idea dell’ex studente di cinema e fotografia, oggi grafico per un’azienda di moda, vi è il desiderio di raccontare la forza devastante dell’incendio, l’opera degli uomini che hanno lottato e vinto per spegnerlo, ma anche un significato più profondo, che vuole andare oltre la cronaca già raccontata dai media:
«Sono nato e cresciuto in questa splendida provincia - dice ancora Balzarini – e ne sono innamorato. Purtroppo però ritengo che sia spesso e volentieri sottovalutata e denigrata. Vorrei quindi riuscire a portare a termine questo progetto, che potrebbe essere a mio avviso una sveglia per tutti, un punto di inizio per raccontare il territorio e rivalutarlo. Mi interessa raccontare quello che succede al di fuori delle grandi città, perché proprio in questa realtà qui accadono storie molto interessanti e che sono fantastiche da documentare». C’è poi un secondo aspetto che intriga e sprona il giovane artista, e cioè l’inedito parallelismo con la situazione economica iniziata nel 2008 e che ha colpito pesantemente proprio il Varesotto.
«L’incendio può essere raccontato - conclude il regista - anche come un dramma dal valore simbolico. Se ci fermiamo a riflettere, possiamo pensare a come, in realtà, il nostro territorio ha iniziato a bruciare dieci anni fa, con la crisi economica. Ma è tuttora viva la speranza, come sta avvenendo nei boschi feriti del Campo dei Fiori, che, così come con la piantumazione di nuovi alberi al Campo dei Fiori, anche per il territorio si prospetti un nuovo, e più rigoglioso, futuro».
Infine l’appello a chiunque volesse partecipare al progetto: si possono mandare dei video in originale, senza tagli o modifiche alla mail curiosusproject@gmail.com.
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