BOSCHI IN FIAMME
L’incendio in Svizzera fa ancora paura
A Maccagno si teme il forte vento notturno

Anche i cittadini di Maccagno continuano a guardare con apprensione oltre il confine italo-svizzero di Indemini, sul Monte Gambarogno.
Nonostante un’intensa giornata di lavoro dei pompieri elvetici, sia da terra sia dal cielo, il vasto incendio boschivo scoppiato poco prima dell’alba di domenica 30 gennaio non è ancora stato domato. Anzi - fa sapere il gruppo Impegno Civico MPV che governa Maccagno - si sta estendendo. Durante la notte sono previsti picchetti dei pompieri e della polizia ticinese. In Svizzera sono stati evacuati a titolo precauzionale alcuni quartieri a Neggia. «La situazione è molto delicata e il vento di domani preoccupa moltissimo», spiegano dall’amministrazione comunale. Anche perché nella notte è previsto forte vento verso l’Italia. «Non siamo per nulla tranquilli».
Attualmente le fiamme non stanno interessando il territorio italiano, ma i vigili del fuoco di Varese e Luino hanno presidiato la zona con il supporto del nucleo Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio remoto) con droni muniti di termocamere. Alcuni villeggianti della frazione Cangili hanno comunque abbandonato le loro baite per prudenza.
E in serata, intorno alle 20, un incendio boschivo è scoppiato anche a Castello Cabiaglio. Il tempestivo intervento di vigili del fuoco e squadre Aib ha evitato che il rogo si propagasse. Circa 400 metri quadrati di sottobosco sono andati in fumo.
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