LA TRAGEDIA
Incidente in Brasile: morto il varesino Alberto Martignoni
Cresciuto alla Brunella, l’imprenditore turistico, 61 anni, si era trasferito da tempo all’estero ma tornava spesso in città. Era proprietario di un resort

Era un ex ragazzo della Brunella, che nonostante fosse da tempo all’estero, aveva mantenuto legami costanti con il gruppo di amici di Varese, sua città d’origine dove tornava spesso anche per visitare la madre: Alberto Martignoni, 61 anni, imprenditore turistico residente da molti anni in Brasile, è morto mercoledì scorso, 17 gennaio, in un tragico incidente stradale avvenuto a Sao Miguel do Gostoso, nello stato del Rio Grande do Norte.
Difficile capire con esattezza che cosa sia accaduto, ma con tutta probabilità la sua auto si è scontrata con un camion per motivi in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine locali: tre gli altri feriti.
Si è salvato il figlio di Martignoni che si trovava con lui sul mezzo ed è stato portato in ospedale; ferito ma fortunatamente non in pericolo di vita. Così scrivono i giornali online locali che pubblicano anche i video e le immagini dello schianto, inquadrando l’auto bianca danneggiata e circondata dai soccorritori. Proprio i siti del posto ricordano anche il suo lato professionale: Martignoni pare fosse proprietario della Pousada Recanto da Praia, un bellissimo resort della stessa zona frequentato da turisti internazionali.
Una tragedia che ha iniziato a diffondersi nelle ore successive, nonostante le poche, frammentarie notizie dovute alla distanza e alle difficoltà di comunicazione: a Varese Martignoni aveva ancora dei familiari e diversi conoscenti. In particolare, appunto, lo ricordano gli amici che gravitavano attorno alla parrocchia di Sant’Antonio da Padova della Brunella, per le partitelle a calcio e i ritrovi tipici di gioventù, anche se da molto tempo la sua vita, professionale e familiare, era nel Paese sudamericano. Fra i coetanei e i compagni di risate cresciuti insieme, anche il futuro comico dei Fichi d’India Max Cavallari. Non si conoscono altri dettagli sull’eventuale rientro della salma né su data e luogo dei funerali.
Gli amici che ricordano con nostalgia l’adolescenza vissuta fra via Crispi e via Marzorati vorrebbero tributargli un saluto, un ricordo, proprio per quel legame unico ancora molto forte nonostante la distanza e le diverse strade prese nella vita da quella generazione che oggi ha appunto 60 anni. La notizia, com’è comprensibile, ha sconvolto quanti conoscevano Alberto, uno dei tanti varesini che aveva cercato e trovato fortuna in un Paese lontano, senza però tralasciare le sue radici varesine.
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