INCIDENTE IN GITA
«Mio figlio urla che non vuole morire»
Parla il papà di un bimbo che era a bordo del pullman schiantatosi sulla Pedemontana. «Il ricordo non lo abbandona: ogni notte si sveglia piangendo»

Non si placano le polemiche dopo la svolta nelle indagini sull’incidente mortale avvenuto in Pedemontana al rientro dalla gita scolastica della scuola elementare di Cazzago Brabbia, il 19 maggio scorso: secondo la Procura di Como le foto agli atti, frutto delle registrazioni autostradali, mostrano l’autista del bus al cellulare poco prima dello schianto costato la vita alla maestra Domenica “Nika” Russo, 43 anni, che si trovava accanto a lui, nel primo sedile frontale.
A reagire sono ora le famiglie dei bimbi miracolati, feriti non gravemente, ma costretti a vivere un doppio trauma difficile da superare, la morte della docente e il recupero dallo choc: «Sono pronto a fare denuncia», dice un papà, che ricorda lo stato di ansia ancora forte nel figlio. «Piange e urla tutte le notti che non vuole morire», dice affranto. Per questo la famiglia seguirà un iter autonomo, senza unirsi al gruppo degli altri genitori. Intanto il conducente si trova agli arresti domiciliari.
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