LA REAZIONE
Indagini su Amsc, Spairani: sorpreso
L’ex amministratore si dice tranquillo sull’inchiesta della Procura di Busto Arsizio

«In questo momento non ho nulla da dire. Attendo di approfondire i dettagli degli addebiti che mi vengono contestati prima di esprimere qualsiasi commento». Luciano Spairani, amministratore unico di Amsc, l’azienda mutiservizi comunali, dalla fine del 2014 al luglio 2016, cioè durante l’ultimo periodo di amministrazione comunale di centrosinistra, è tranquillo dinanzi all’accusa che gli viene contestata dalla Procura della repubblica di Busto Arsizio per le operazioni compiute sul finire della sua gestione allo scopo di procedere con un parziale restyling tecnologico della piscina di Moriggia.
Certo, sorride un po’ amaro per la brutta sorpresa. Spiega di aver appreso dell’inchiesta giudiziaria dalla Prealpina. Ha già fissato l’appuntamento con l’avvocato di fiducia appunto per avere cognizione di causa. Però comincia a sciogliersi il dubbio sul reale epilogo di un blitz che lo aveva lasciato perplesso al momento in cui avvenne e che ormai era quasi dimenticato.
L’ESPOSTO
Insomma, dopo poco più di due anni dall’arrivo della guardia di finanza in via Aleardi per prelevare la documentazione relativa alle procedure di assegnazione di lavori in piscina, ecco dunque che si comincia a intravvedere la conseguenza giuridica di quell’operazione innescata da un esposto. O, almeno, si puòche sia quella l’origine dell’inchiesta dalla Procura che con Spairani vede coinvolte Patrizia Prosdocimo (responsabile dell’ufficio acquisti della multiservizi) e Piera Zonta (ai tempi segretaria dello stesso a.u.). Le accuse formulate dal pubblico ministero Martina Melita, a chiusura dell’indagine, sono per i primi due concorso in abuso d’ufficio e per la terza falsità materiale commessa da pubblico ufficiale.
LA FIDUCIA
Una brutta sorpresa non soltanto per l’ex manager di Amsc. Anche l’ex sindaco Edoardo Guenzani, che lo aveva scelto per guidare l’azienda, è sorpreso da questa indagine. Ciononostante non ha alcun dubbio sulla persona: «Mi spiace per lui. Perché nella vicenda si è comportato molto correttamente. L’incarico affidato al professionista, che viene contestato, è regolare. Spairani è corretto e rispettoso delle leggi. Confermo quindi piena fiducia nei suoi confronti». Non solo. Il primo cittadino del mandato di centrosinistra va oltre. «L’amministrazione che ci ha seguito (quella attuale di centrodestra guidata da Andrea Cassani, ndr) invece che applicare l’appalto che le avevamo lasciato, che era già finanziato e che avrebbe evitato il crollo del controsoffitto della piscina, ha preferito temporeggiare», sottolinea. «Poi, in merito al progetto del professionista, l’ingegner Marco Pascoli, illustrato anche in commissione davanti alle allora opposizioni di centrodestra che nulla hanno eccepito, dipendeva dal fatto che ci fosse l’urgenza di avere un piano e soprattutto attuarlo». Un’operazione considerabile vitale dal senno di poi schiacciato sotto il pannello caduto il 20 febbraio scorso che ha comportato sette mesi di chiusura al pubblico delle vasche coperte del centro natatorio.
I TRE OGGETTI
Ma dalla primavera del 2016 a oggi non c’è ancora stato un intervento strutturale all’impianto di depurazione dell’acqua e di aerazione per eliminare la troppa umidità. Tipica di una piscina. C’è stata soltanto la toppa della rete anticaduta. Forse presto ci sarà una svolta: di recente in consiglio comunale il vicesindaco Moreno Carù ha parlato di privati interessati a sistemare e poi gestire. Si vedrà. Ora però tornano d’attualità, causa inchiesta della Procura, gli ultimi atti compiuti per Moriggia dal centrosinistra. Tre oggetti: l’incarico di progettazione allo studio Pascoli con affidamento diretto, la conduzione dell’impianto natatorio della quale era stata incaricata con medesima modalità la Pool Service e l’appalto dei lavori di ammodernamento. Quest’ultimo, pur assegnato, mai passato alla fase operativa.
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