L’EMERGENZA
Fattorie, nuovo allarme cinghiali
Le aziende lamentano danni ai campi e alle scorte di foraggio. E c’è chi fa costruito una trincea contro le incursioni notturne
Se rappresentano un problema i cinghiali che entrano nell’abitato e rovistano nei rifiuti esposti davanti alle case per la raccolta, grande è anche la preoccupazione degli agricoltori di Induno Olona ed Arcisate per le continue incursioni di questi animali, sempre più numerosi, che alla ricerca di cibo invadono i terreni, devastano le coltivazioni nei campi e rendono inutilizzabile il foraggio, causando danni ingenti.
Da alcune settimane gli agricoltori si sono trovati a dover fronteggiare una situazione che non ha precedenti e rappresenta una vera emergenza.
Si è sempre in allarme nell’azienda agricola di Marco Mottarelli in via Sulmincio, tra il nucleo di Ca’ del Bosco e la frazione Cascina Molina, nella zona di Induno verso il rione varesino di San Fermo, come pure alla Cascina Poscalla di Carlo e Luigi Bergamaschi, in via Cavour alla periferia di Arcisate.
Sono due allevamenti di bovini da latte della razza frisona italiana, distanti tra loro circa un chilometro passando per i boschi, alle prese con le continue scorribande notturne di branchi di cinghiali, provenienti dalla Brughiera e dalla zona della Bevera, alcuni formati da una trentina di esemplari.
«Si lavora con grandi sacrifici - dicono gli agricoltori - ed ora dobbiamo fronteggiare anche questa situazione che sta diventando insostenibile».
Alla cascina Mottarelli, i cinghiali che grufolano alla ricerca di cibo hanno scavato profonde buche nei campi, ma il problema maggiore è la perdita del foraggio accatastato perché, richiamati dall’odore, rompono gli imballi, rendendolo inutilizzabile. In Poscalla sono state create protezioni per le “trincee”, in modo da evitare altre incursioni nel foraggio, ma i cinghiali invadono anche i campi, danneggiando il mais appena seminato.
Si sono ritrovati con campi distrutti più volte e foraggio rovinato anche altre aziende agricole di Arcisate, come quelle delle famiglie Martinelli alle falde del monte Useria e Vinoni alla Motta.
C’è poi da mettere in conto la paura, perché non è certo piacevole trovarsi al buio con un trattore circondato dai cinghiali o passare la notte sentendo abbaiare di continuo i cani disturbati dalla presenza degli animali selvatici.
Nel borgo di Cascina Molina, i cinghiali si sono spinti all’interno del nucleo storico e sono entrati nei giardini delle ville, come accaduto pure in altri parchi privati tra San Bernardino e San Pietro. C’è anche chi si è trovato con un cinghiale annegato nella piscina. Questi animali si stanno avvicinando sempre di più alle case anche ad Arcisate, dove sono stati visti nella zona della cascina Beltramella.
Della presenza dei cinghiali nella frazione Frascarolo alle falde del Monarco, dove si stanno realizzando attorno ai prati recinzioni per proteggersi, si è detto più volte. Se ritrovarsi con questi animali, anche di notevoli dimensioni, davanti a casa od essere assediati in auto, come era accaduto ad una giovane nei pressi del castello di Frascarolo, non è certo un’esperienza piacevole, i cinghiali rappresentano un rischio per automobilisti ed ancor più per i motociclisti, che possono investirli trovandoseli all’improvviso al buio sulla strada.
Per raggiungere il rione Broglio, come accade ormai di frequente, i cinghiali che scendono dal Monarco e dai monti della Valganna attraversano arterie importanti e trafficate, come la statale 233 e la via Tabacchi che entra nel centro di Induno. Peraltro, capita sempre più di frequente d’imbattersi sulle strade anche in cervi e caprioli.
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