LA DISGRAZIA
Il selfie, la caduta, il dramma: viaggio nella fabbrica fantasma
Resta grave il sedicenne precipitato dal tetto di una struttura abbandonata a Induno Olona

Sulla cima della fabbrica abbandonata, a 15 metri di altezza, per ammirare il panorama e scattare selfie da postare in rete, seguendo la moda che impazza fra i giovani metropolitani, che scalano il Duomo o la Stazione centrale di Milano. Un’avventura da brivido finita però in dramma, con un sedicenne ancora grave, ma stabile, in ospedale a Varese (resta in prognosi riservata e, a preoccupare, è il pesante trauma cranico). È una delle ipotesi, ancora senza conferme ufficiali, per spiegare l’episodio avvenuto sabato scorso a metà pomeriggio in via Bidino a Induno Olona, nella vecchia area industriale accanto a via Jamoretti, dove sorge l’enorme complesso della ex Solai&travi, in disuso da 13 anni.
LA STRUTTURA
Una cittadella spettrale, di proprietà privata, che occupa uno spazio enorme di 30mila metri quadrati, fra capannoni, linee produttive ancora visibili, casette e strutture fatiscenti, dove un tempo brulicava il via vai di mezzi e lavoratori. E dove ora dominano rovi, sporcizia, infissi rotti, graffiti, bottiglie di vetro e scarti. All’esterno però non ci sono rischi e l’area è ben delimitata, senza contare i tantissimi cartelli di divieto di accesso che costellano l’intero perimetro: chi entra, dunque, non può farlo per errore. Proprio qui, forzando la recinzione, un gruppetto di tre amici di origine nordafricana sarebbe entrato per poi arrampicarsi fino alla parte più alta: all’improvviso il cedimento del tetto e la rovinosa caduta a terra. Gli altri due coetanei si sono salvati, solo uno di loro è precipitato nel vuoto. Molti residenti sono accorsi sul posto vedendo lo spiegamento di mezzi dopo l’allarme al 112 e oggi sono sconcertati e addolorati, pur ammettendo di non essere del tutto stupiti: «Capita spesso di notare persone all’interno della fabbrica - dice un abitante -. Non è poi così raro, anche se non era mai successo un fatto così grave».
L’ALLARME DEI RESIDENTI
Accanto alla ditta in abbandono, si nota per contrasto una strada residenziale bella e curata, con villette ristrutturate e giardini rigogliosi. Questa non è affatto una periferia degradata né un Bronx, tutt’altro. Eppure non mancano i problemi davanti a occhi attenti, essendo attivo un efficiente gruppo di Controllo di vicinato, con tanto di cartelli: qualcuno ha assistito a inseguimenti concitati da parte delle forze dell’ordine, altri lamentano ritrovi rumorosi o lanci di rifiuti sotto la pensilina o al parcheggio dietro la paninoteca, che infatti di notte chiude con la sbarra. Al di là dell’episodio, su cui procedono gli accertamenti dei carabinieri Arcisate, c’è preoccupazione per le cattive frequentazioni in questa via a fondo cieco, che termina con un sottopasso pedonale alla ferrovia: «Abbiamo chiesto un dosso e ne hanno messo uno piccolo, insufficiente, per rallentare le gare di auto che vengono fatte soprattutto di notte - dicono alcuni -. Di sicuro non siamo tranquilli».
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