IL CASO
Infarto: perde il lavoro, inizia a spacciare
A Saronno cinquantacinquenne egiziano, ex fisioterapista, ha un malore davanti al giudice

Da fisioterapista e piccolo imprenditore edile a pusher per disperazione. Questa volta in manette è finito un 55enne, che ha ammesso di aver spacciato perché non sapeva come vivere. «Mi dispiace, sono uscito fuori di testa», ha ammesso l’uomo, di origini egiziane, che è pure stato colto da un malore al momento della direttissima. Il 55enne ha patteggiato una pena di 9 mesi e ora è agli arresti domiciliari.
L’uomo ha raccontato di vivere un momento di crisi e drammatico sotto il profilo personale: così ha iniziato un altro lavoro per «raccattare poche decine di euro per mantenere la famiglia». Infatti lo scorso dicembre ha rispedito in Egitto la moglie e i tre figli, mentre il quarto figlio (il maggiore) è rimasto in Italia ma vive a Genova. Ha spiegato di aver avuto un infarto e di non riuscire più a lavorare. Nato in Egitto, vive in Italia da oltre trent’anni, tanto da aver ottenuto la cittadinanza italiana: fino a qualche giorno fa, non aveva mai avuto nessun problema con la giustizia. Tutto andava bene fino a quando ha cominciato ad avere problemi di salute: dopo l’infarto non riusciva più a fare il fisioterapista, ma ha anche dovuto chiudere la sua impresa edile. Inevitabilmente, la famiglia si è ritrovata sul lastrico. Davanti al giudice Cristina Ceffa alla pm Laura Martello e al suo avvocato difensore Mauro Vanzulli, il 55enne è scoppiato in lacrime, poi è stato colto da una crisi respiratoria. Fortunatamente non si è trattato di una crisi tanto grave tanto da richiedere l’intervento di una squadra del 118. In aula è stato però evidente a tutti che le sue condizioni di salute siano davvero compromesse. Una situazione così disperata che appunto ha costretto l’uomo a mettersi nei guai. Lo strano via vai di gente nell’abitazione aveva presto insospettito i vicini e i residenti della zona, in breve i sospetti erano arrivati ai carabinieri della compagna di Saronno. Al momento della perquisizione domiciliare, il 55enne aveva 50 grammi di cocaina e 450 euro nascosti negli armadietti della cucina.
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