L’INAUGURAZIONE
Insubria, ecco il laboratorio Mirella Pilone
Oggi la cerimonia a Varese, al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita

E’ stato inaugurato oggi, lunedì 25 settembre, al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita dell’Università dell’Insubria a Varese, in via Dunant, il Laboratorio Mirella Pilone. Applausi ed emozioni alla cerimonia di scopertura della targa alla presenza del rettore Angelo Tagliabue, del direttore Dbsv Luigi Valdatta e del sindaco di Varese Davide Galimberti. Presenti anche il direttore generale Marco Cavallotti , la presidente della commissione cultura di Palazzo Estense Manuela Lozza e il dottor Luca Manfredi in rappresentanza di Asst dei Sette Laghi.
Il nuovo edificio sorge accanto al Padiglione Lanzavecchia, nel cuore scientifico del Campus di Bizzozero, misura 120 metri quadrati ed è composto da una parte di servizi e una parte dedicata ad uso laboratorio didattico di biologia cellulare e molecolare, con 36 postazioni per studenti. Applausi ed emozione alla scopertura della targa, che in sintesi ricorda Mirella Pilone come «Docente e scienziata in questo ateneo, ispiratrice della nascita delle discipline biologiche e biotecnologiche all’Università dell’Insubria».
L’ATTIVITA’ DELLA PROFESSORESSA PILONE
La professoressa Mirella Pilone (Milano 1942-2021), laureatasi in Scienze naturali all’Università degli studi di Milano, è stata protagonista di una proficua attività di ricerca in Patologia generale e nel 1994 è approdata all’Insubria come professore ordinario di Biochimica. Qui ha da subito partecipato attivamente alla fondazione del polo biologico dell’ateneo, che ha avuto la sua consacrazione con l’istituzione del Dipartimento di Biologia strutturale e funzionale nel 1998 in via Dunant 3. In particolare, la professoressa Pilone ha coordinato in prima persona l’istituzione e lo sviluppo del corso di laurea in Biotecnologie. La sua esperienza scientifica, basata sullo studio del rapporto struttura e funzione degli enzimi, ha rappresentato lo stimolo per costruire una realtà biotecnologica basata sull’impiego degli enzimi in ambito industriale e biomedico. È stata consulente scientifico per numerose aziende (Farmitalia, Istituto M. Donegani, Recordati, Dobfar, etc.) e riferimento della biochimica nazionale e internazionale (membro della The Biochemical Society UK e della The Protein Society Usa).
IL RICORDO DEL PROFESSOR POLLEGIONI
«Dal punto di vista personale – ricorda il professor Loredano Pollegioni –, la professoressa Pilone ha coltivato nel corso della sua vita grandi passioni che andavano oltre la scienza. Donna di cultura poliedrica, è sempre stata una grande amante dei viaggi e la sua curiosità l’ha portata a visitare i deserti e le savane dell’Africa, il circolo polare artico e le cime della catena dell’Himalaya. Il suo grande amore per la montagna si è manifestato negli anni anche nei confronti della val d’Aosta e delle sue tradizioni. I suoi più stretti collaboratori la ricordano ancora oggi per la sua grande ospitalità e generosità e (non ultimo) per il suo incomparabile crème caramel».
BIOTECH WEEK
Il pomeriggio di festa del Dbsv era iniziato alle 14, con la partecipazione all’undicesima edizione della «Biotech Week», la settimana di eventi promossa in Italia da Assobiotec-Federchimica, coordinata per l’Insubria dalla professoressa Candida Vannini dove erano presenti la professoressa Elena Bossi, presidente del corso di laurea triennale in Biotecnologie, e dalla professoressa Flavia Marinelli, delegata del rettore per la Ricerca.In questo ambito, sono stati presentati i primi risultati del progetto Mabi-Kt svolto da alcuni studenti e docenti (professoresse Candia Vannini e Francesca Berini) del corso di studio in Biotecnologie: la mappatura delle aziende biotecnologiche del territorio e dei laureati nel settore negli ultimi 10 anni con l’obiettivo di aumentare la sinergia tra il corso di studio e le imprese.Il progetto vuole orientare la preparazione degli studenti verso le competenze richieste delle aziende del territorio per offrire nuove opportunità di stage e lavoro in ambito ai futuri biotecnologi. Le opportunità e le figure professionali per i biotecnologi sono state inoltre presentate da alcuni rappresentanti delle aziende e dai laureati parte del progetto. L’evento è parte anche della giornata dell’accoglienza, rivolto agli studenti del primo anno, le 155 matricole del corso di laurea in Biotecnologie, che anche quest’anno ha esaurito i posti disponibili. La presentazione del progetto MABI-KT: MAppatura del settore Biotech per il Knowledge Transfer, è stata aperta anche agli studenti delle scuole superiori sia in presenza che a distanza. La registrazione dell’evento sarà a disposizione degli iscritti alla giornata.
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