IL CASO
«L’invalidità peggiora? Non per l’Inps»
La protesta di un varesino di 44 anni, padre di tre figli e da anni rimasto senza lavoro per le sue condizioni di salute: i medici constatano l’aggravarsi, l’ente gli toglie 10 punti

«Ho fatto tutti i controlli e seguito la prassi perché la mia invalidità venisse riconosciuta completamente e, invece, oltre al danno pure la beffa, mi sono stati tolti 10 punti e sono passato dal 95 all’85 per cento. Una decisione inspiegabile dell’Inps, visto che i medici che mi hanno visitato hanno riscontrato il mio peggioramento. Ciononostante, chi ha valutato la mia situazione dal punto di vista sanitario e ha espresso poi un numero in percentuale ha commesso un errore».
Inizia così il racconto di Antonio Marco Venere, classe 1974. Nonostante la giovane età, è affetto da diverse patologie che hanno compromesso la sua vita lavorativa di operaio da ormai 4 anni, perché la sua situazione si è andata aggravando fino a farlo rimanere senza occupazione.
Tre figli, di cui l’ultimo di poche settimane: «Sono conosciuto in città - racconta - ho parlato con diverse persone, tutte si sono interessate al mio caso ma nessuna è stata in grado di aiutarmi concretamente finora. Nel frattempo, anche mia moglie, che faceva la commessa, ha perso il lavoro perché il negozio ha chiuso e, da allora, non è riuscita più a trovare nulla, perciò ora sta a casa e si occupa dei bambini».
«Ho l’ipertensione - continua Venere - un grave diabete scompensato persistente che mi ha preso le gambe ormai insensibili. Ho anche problemi ad entrambi i piedi e diverse ernie, di cui una non operabile».
Quindici punti di invalidità a lui cambiano la vita: «Attualmente, prendo una pensione da 600 euro al mese, ma non posso contare sulla pensione sociale, grazie alla quale avrei diritto ad altri 300 euro».
Dopo l’amara sorpresa della decisione dell’Inps, Venere ha deciso di ricorrere alla tutela legale per veder riconosciuti i suoi diritti: «Ci hanno risposto dalla sede di Roma che per loro va bene così, dunque l’ingiustizia continua. Così ho deciso di rivolgermi alla Prealpina, spero che ponendo l’attenzione sulla mia vicenda, chi conosce le mie carte sia disponibile a rivalutarle».
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