PREVENZIONE
Guerra alle zanzare del Nilo
I Comuni giocano d’anticipo: emanata l’ordinanza che prescrive gli obblighi a carico dei privati per evitare la diffusione del virus
La scorsa estate una zanzara portatrice del virus del Nilo era stata trovata in una trappola a Busto Garolfo, due uomini si erano ammalati e uno era morto.
A Legnano il virus era stato individuato in Canazza, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre Arpa e Regione Lombardia avevano costretto i comuni dell’Alto Milanese a rincorrere un’emergenza che soprattutto tra gli anziani avrebbe potuto fare diverse vittime.
Quest’anno Inveruno gioca d’anticipo: la primavera è ancora un miraggio, ma il Comune ha già dichiarato guerra alle zanzare.
È stata emanata in questi giorni dal sindaco Sara Bettinelli un’ordinanza urgente per combattere la zanzara tigre. Oltre ai trattamenti già effettuati in questi giorni dal Comune di Inveruno, partono da subito anche gli obblighi per i privati. Tra questi ci sono quelli di non abbandonare contenitori dove possa accumularsi acqua, ma anche quelli di svuotare regolarmente bacinelle e portavasi, di coprire con reti contenitori di grosse dimensioni o cambiare con regolarità l’acqua dei vasi al cimitero.
Per i condomini, come da prassi, poi c’è l’obbligo di disinfestazioni nei tombini e nei cortili e ci sono anche numerose prescrizioni a carico delle aziende agricole.
Chi contravviene rischia multe da 150 a 500 euro. Tutto nasce dal fatto che la zanzara tigre, come recita l’ordinanza, «può causare problemi di carattere sanitario per la sua capacità di trasmettere agenti patogeni responsabili di malattie infettive».
Inoltre, i recenti focolai della febbre detta “West Nile” causata dal virus “Zika” confermano la necessità di incrementare una campagna di informazione e di comunicazione sia per il contenimento della presenza di zanzare che per la promozione di azioni di prevenzione individuale.
«Siamo partiti subito ed abbiamo aumentato le tipologie di intervento, altre disinfestazioni continueranno a marzo e nei mesi seguenti», spiega Bettinelli.
Il ricordo dell’emergenza dello scorso anno è ancora vivo: alla fine del mese di agosto venne rilevato un caso a Inveruno. Ad ammalarsi fu un’ottantenne, che ricoverato a Legnano si salvò.
Il Comune fu costretto ad effettuare un intervento larvicida nella zona del focolaio, in via Martiri della Libertà.
Poche settimane dopo, nella vicina Vanzaghello, si registrò un altro caso di contagio e un uomo di 80 anni morì a causa del virus. Quest’anno anche a causa di un inverno tutto sommato abbastanza mite c’è il rischio che le zanzare tigre possano tornare all’assalto fin dalla primavera, causando disagi soprattutto nei paesi del castanese dove abbondano le aree verdi.
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