ALL’ILIS
Inveruno, studenti in sciopero
Doppia protesta al Marcora: «Vogliamo l’intervallo e poter andare in bagno»

Quella che si va a concludere è stata una settimana di agitazioni per gli studenti dell’Iis Marcora. Un primo sciopero si era tenuto nella mattinata di lunedì 11 ottobre ma, quando tutto sembrava risolto, a causa di una doppia circolare della dirigenza, i ragazzi sono tornati a protestare questa mattina davanti alla sede dell’istituto superiore inverunese.
L’11 ottobre gli studenti avevano deciso di non entrare in classe per protesta contro il dirigente scolastico: il motivo del contendere era da ricercare nei «lunghi» orari dovuti all’emergenza sanitaria che obbligano gli studenti a entrate scaglionati.
La fine delle lezioni, per alcuni, si conclude a metà pomeriggio. Di fatto la popolazione scolastica (circa 850 allievi) ha lamentato la mancanza dei normali intervalli che non sono possibili per la necessità di evitare assembramenti nel plesso. I ragazzi hanno chiesto di poter avere almeno delle pause in classe per ricaricarsi tra una lezione e l’altra. La richiesta è stata accolta: «Si, in realtà tutto è nato da un’incomprensione. Una circolare in tal senso era già prevista venerdì 8 ottobre, ma avevamo dovuto ritardarla perché impegnati in altre faccende. Gli studenti, però, il provvedimento se l’aspettavano già lunedì e non vedendolo sono entrati in sciopero. Ora ci siamo già confrontati con loro e la nuova circolare è stata pubblicata anche sul sito internet della scuola»: aveva commentato nell’occasione il presidente Antonio Zito. Il documento concedeva, dal 18 ottobre, due pause sia per le classi che entrano alle 8, sia per quelle entrano alle 8.50, con intervalli che non saranno scanditi dal suono della campana, ma che si terranno esclusivamente all’interno delle singole aule. Giovedì è stata emanata una nuova circolare che ha ribadito quanto già previsto con una revisione degli orari. Nella nuova circolare è però emerso un particolare sgradito ai ragazzi, tanto da accendere una nuova protesta. Nel documento si specifica che: «È possibile accedere ai servizi igienici solo in caso di impellente necessità», ma solo chiedendolo ai docenti. Gli studenti hanno visto la regola come come una privazione dei loro diritti e sono scesi di nuovo in sciopero. Nei prossimi giorni continuerà il dialogo tra le parti, ma è evidente come le norme anti-Covid finiscano per accentuare divisioni e incomprensioni.
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