PGT
La città vuol salire di un piano
Più volumetria per il rilancio dell’edilizia e dell’efficienza energetica all’interno della Variante
Case e palazzi potranno alzarsi di un piano. Ecco la mossa per rinnovare gli edifici più vecchi ed energivori e per ridisegnare il volto di Gallarate. È l’idea che l’architetto Massimo Giuliani, alla guida del pool di estensori del nuovo Piano di governo del territorio, ha elaborato per ridare slancio a un settore - quello dell’edilizia - che negli ultimi anni ha frenato in modo preoccupante. E allora, per unire a questa anche la necessità di rigenerazione urbana, legata alle esigenze di efficientamento energetico in una «città che invecchia a livello di qualità dei manufatti edilizi», Giuliani & C. si sono inventati un mini “Piano casa” gallaratese che renda veramente conveniente, al di là dei vantaggi fiscali che già la normativa nazionale sulle detrazioni consente di ottenere, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato.
Sì, perché gli incentivi volumetrici adottati in passato (nell’attuale Pgt il limite massimo è del 15 per cento della superficie interessata dagli interventi) non hanno portato gli effetti sperati, così la nuova variante firmata dall’amministrazione di centrodestra intende proporre misure ben più drastiche per invogliare a tornare a costruire, riqualificando gli immobili esistenti. E per affrontare concretamente «il problema dell’efficientamento energetico», necessario per abbattere lo smog: oggi i parametri stabiliti per legge vengono rispettati soltanto dalle nuove costruzioni, «che però non superano il 3 per cento del totale - sottolinea l’architetto pavese - e il restante 97 per cento degli edifici? O si demoliscono o si punta su interventi di recupero autosostenibili».
Per tradurre questo proposito, le regole inserite nella seconda variante generale al Pgt prevedono nuove forme di incentivazione. Da un lato, «un bonus volumetrico del 35 per cento rispetto all’esistente, per edifici fino a due piani fuori terra». Un incentivo significativo, che verrà concesso per interventi di adeguamento igienico-sanitario, di riduzione delle emissioni in atmosfera e di efficientamento energetico, ma anche «per nuove esigenze del nucleo familiare». L’appartamento in più per i figli che si vogliono sistemare, insomma, non sarà più un miraggio, ma potrà essere realizzato come ampliamento alle case esistenti. Per gli edifici con più di due piani fuori terra, invece, soltanto in caso di efficientamento energetico e riduzione dei consumi, sarà permesso tirar su un piano in più: «Sopralzare con strutture leggere, a esempio in legno, con una bella architettura» spiega l’architetto Giuliani, secondo il quale può anche essere un’opportunità per rinnovare dal punto di vista estetico la città. «Gallarate ha osato molto sull’architettura contemporanea, creando grazie a questo coraggio una sua identità, che è diversa da quella di molte altre città lombarde. È un elemento che può essere sviluppato per la rigenerazione urbana di tanti edifici sorpassati».
L’amministrazione ci spera. Anche perché il rilancio dell’edilizia porta oneri di urbanizzazione.
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