DILLO ALLA PREALPINA
La discarica di Portovaltravaglia
L'impianto comunale in stato d'abbandono: rifiuti ammassati, puzza costante e degrado
Egregio direttore, le segnalo (con relative foto) il grave stato di abbandono in cui si trova la discarica del comune di Portovaltravaglia costruita in via Muceno. La discarica, come si vede, è nel piu completo abbandono, a completa disposizione di ratti, corvi e altri animali selvatici che vengono a cibarsi dei rifiuti sparsi ovunque.
Le autorità comunali non fanno nulla per porre fine a questa a dir poco incresciosa situazione, malgrado esse abbiano il loro deposito proprio accanto a questo luogo, in quanto impegnate a mantenere pulite solo le località di forte passaggio sulle strade principali, e abbellite con sgargianti aiuole di fiori e quant'altro...
Ritengo che i cittadini residenti nella via Muceno o delle zone ritenute dalle autorità "di periferia" non siano cittadini di serie "B" in quanto le tasse varie le pagano tali e quali agli altri, quindi pretendono lo stesso rispetto e decoro.
Mi spiace che insieme alle foto non si riesca ad inviare anche la puzza che emana la discarica, per poter meglio capire la situazione di estremo disagio e degrado in cui versa quest'area. Cordiali saluti.
Giuseppe Strada (periferia di Portovaltravaglia)
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Girovagando per le strade del centro la mattina presto e quindi non distratta dalla presenza di conoscenti e amici che si incontrano ad ore più tarde... provo uno stringimento del cuore nel notare quanto sia sporco, ma davvero schifosamente sporco, il nostro centro.
Non piove da parecchio è vero, ma dobbiamo sempre e solo confidare nella benevolenza del cielo?
Se il Comune non ha soldi si faccia un'ordinanza che obblighi i negozianti a pulire o far pulire...
Si faccia una colletta pubblica e limitata alle zone centrali...
Ma sotto i portici, anche se piovesse, non dovrebbe qualcuno darsi da fare per tenerli puliti considerato che dovrebbero essere rappresentativi della varesinità?
Il mio secondo appello è alle madri/padri o alle nonne/i o agli insegnanti: insegnate ai maschietti... che la pipi non si fa per strada!
Andate in viale Aguggiari, ma anche ovunque, marciapiede di destra salendo dal centro: impraticabile!
Rivoli su rivoli di urina essiccata! E non ditemi che sono gli extracomunitari!
Siamo noi, non loro, che la sera beviamo nei locali...
Siamo in crisi?
Un po' di educazione eviterebbe alla collettività di spendere per l'incuria dei maleducati. Un appello, per finire, al sindaco...a quando un giretto in città?
La mattina presto...
P.S. Qualcuno mi sa dire come si può sopportare che al numero 51 di corso Matteotti, ex Salmoiraghi, ex outlet (un vero degrado!), siano in atto dei lavori e il cantiere sia così drammaticamente brutto, fatiscente, sporco? Che tristezza! E che rabbia!
Chiara Del Nero (Associazione culturale Varese può)
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Allego una foto scattata l'altro giorno in uno dei principali incroci di Varese, quello tra via Gasparotto e viale Borri.
Sulla sinistra una vecchia autorimessa in disuso è stata in parte demolita e da tempo le macerie giacciono così come sono state lasciate. Considerando lo spettacolo che si offre al visitatore, degno delle più squallide favelas sudamericane, non sarebbe il caso di rimuovere queste macerie e abbattere quel che rimane (pericolosamente) ancora in piedi?
Tanto più che l'incrocio in questione è piuttosto angusto e farebbe comodo avere qualche metro di spazio in più in questo nodo nevralgico della viabilità cittadina, magari realizzando anche un marciapiede (che manca lungo la via Gasparotto fino all'incrocio con viale Europa).
Altro aspetto: nella parte destra della foto c'è il semaforo che regola la svolta in direzione dell'ospedale. Non lo vedete?
In effetti è totalmente occultato dalla siepe che sporge dalla recinzione adiacente.
Soltanto avvicinandosi a pochissimi metri è possibile intravvedere le luci semaforiche ormai quasi del tutto inglobate dal fogliame. Il taglio delle siepi sporgenti dalle proprietà private è un preciso obbligo sancito dalla legge, a maggior ragione se ciò comporta un'evidente situazione di pericolo.
D'accordo la protezione della natura e la riduzione della CO2, però questo non dovrebbe andare a discapito della sicurezza stradale. Ed è impossibile che i proprietari della siepe citata non se ne siano mai accorti, dato che abitando proprio lì, sicuramente passeranno da quell'incrocio centinaia di volte.
Entrambe queste incresciose situazioni sono generate dall'incuria e dal menefreghismo di privati cittadini, ma laddove non arriva il livello di civiltà dei singoli, dovrebbe provvedere l'autorità a far rispettare le regole e il decoro, o con le buone o con le cattive. Attendiamo fiduciosi...
Con stima,
Matteo Pagnoncelli (Varese)
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Segnalo che a Varese, in via Lazio e viale Tamagno (a Giubiano) e in vicolo San Michele (Bosto) è prassi per alcuni "furbetti del quartierino" parcheggiare senza pagare la tariffa, nei parcheggi a raso delimitati dalle strisce blu, forse questi signori sostengono la tesi che "ad agosto parcheggio a pagamento non ti conosco".
Mi stupisce che alcune delle zone periferiche della città di Varese (zone di fascia B) non siano sorvegliate dagli ausiliari della sosta di Avt, approfittando di ciò alcuni automobilisti, credendosi più furbi degli altri, non pagano il dovuto (rimanendo impuniti) e chi dovrebbe controllare, non si sa perchè, non controlla.
Tanto ci sono gli onesti che pagano (tanto) sempre e comunque (ed anche) per i "furbetti del quartierino".
Perchè Avt, con i suoi ausiliari della sosta, non controlla le zone semiperiferiche della città? E perchè il Comune di Varese, che a sua volta dovrebbe controllare Avt, non interviene?
Cordialmente,
Marinella Taborelli (Varese)
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Scrivo per segnalare le condizioni di sporcizia in cui, a Solbiate Olona, si trovano viale Rossini (ex viale del Cimitero) e alcune vie limitrofe, in particolare via Puccini, via Piave e via Verdi. Portando il cane a passeggio in questa zona, noto spesso che altri proprietari di cani non puliscono dove i loro animali sporcano e che a bordo strada si trovano rifiuti di ogni genere: piatti rotti, bottiglie di plastica, cartoni di vino.
Confido che il Comune, da me sollecitato con un'analoga lettera, vorrà porre rimedio a questa spiacevole situazione e che vorrà anche invitare noi cittadini ad un comportamento più rispettoso del bene pubblico.
Cordiali saluti.
Rita Piazza (Solbiate Olona)
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Ho 54 anni e per la prima volta mi è capitato di vedere un ufficio postale (Angera) chiuso per ferie.
Gli angeresi devono recarsi a Taino per la corrispndenza. Chiedete agli anziani come hanno fatto...
Flavio Barelli (Angera)
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E vi stupite ancora? Sono anni che le Poste hanno smesso di fare le Poste, preferiscono dedicarsi ad altre attività più redditizie... come le banche.
Mauro Saccani (Somma Lombardo)
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Riscontrate disservizi, vi imbattete nella burocrazia che amplifica i problemi anziché risolverli, siete testimoni di piccole o grandi ingiustizie? Scrivete a web@prealpina.it e pubblicheremo le vostre segnalazioni e eventuali commenti.
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