BAR IN LOTTA
La guerra degli aperitivi
Varese da bere in Tribunale, Apollo 11 contro Galpa, il Pirola fa causa al concorrente: «Aperitivo copiato». «No, è diverso».

Apollo 11 contro Galpa. L’aperitivo, ribattezzato anche rosino, servito dal bar pasticceria Pirola dal 1969, omaggio allo sbarco sulla luna, contro l’aperitivo, in tre versioni di colore - azzurro, rosa e verde - proposto dal nuovo bar, il Galpa, aperto l’8 aprile scorso all’ingresso dell’isola pedonale, da via del Cairo, sull’altro lato del concorrente. Ebbene, sul drink più famoso di Varese si è aperta una battaglia legale.
La società Pirola, che fa capo alla famiglia Pirola e Tallarini, ritenendo che il Galpa, servito dal locale di cui è amministratore Andrea Galparoli, abbia copiato l’Apollo, ha promosso una causa dinanzi al Tribunale delle Imprese, sezione specialistica della giustizia civile di Milano. Martedì 24, la prima udienza per la valutazione delle istanze cautelari, ovvero i provvedimenti urgenti richiesti da chi ha dato vita alla vertenza. E il Pirola, rappresentato dagli avvocati Fabio Fedi e Alessandra Majorana, ha invocato lo stop alla commercializzazione dell’aperitivo della concorrenza. Prossima udienza il 14 giugno: probabile la decisione del giudice Pierluigi Perrotti.
Le ragioni dei “detentori” dell’Apollo 11 sono in sintesi le seguenti: l’aperitivo rivale, il Galpa, ha lo stesso colore (nella versione rosina); gli ingredienti sarebbero più o meno gli stessi; ma soprattutto la commercializzazione in bottiglia, in particolare quella cilindrica da litro, crea confusione e rappresenta, per dirla col codice civile (articolo 2598) imitazione servile. Di qui, la richiesta di un provvedimento inibitorio alla vendita da parte del locale concorrente. L’Apollo 11 ha dal 2008 registrato il nome, il marchio con l’etichetta grigia a la bottiglia quadrata.
La controparte ha portato argomentazioni, ovviamente, opposte, rifiutando le richieste del Pirola. Ecco le valutazioni espresse dai legali del Galpa, gli avvocati Alessandro Grigoletto e Mauro Lani: l’aperitivo-liquore non è lo stesso nella composizione e negli ingredienti, per cui non si tratta di bevanda copiata; anche il colore è differente; altri bar (ne sono stati citati alcuni) a Varese, tra cui l’ex Cuba, oggi diventato appunto Galpa, servono un drink altrettanto somigliante, chiamandolo a volte Apollo, per cui quel marchio sarebbe ora “volgarizzato”, usato da più soggetti. Queste le due tesi a confronto.
Il giudice ha invitato le parti a trovare una soluzione che metta entrambi d’accordo e ponga fine, subito, alla causa. Se non sarà così, si pronuncerà sulle richieste cautelari dei legali del Pirola. E a queste - accolte o meno - potrebbe quindi seguire la causa nel merito vero e proprio della diatriba: concorrenza sleale o normale e legittima concorrenza tra locali vicini? La “Varese da bere” è entrata dunque in un’aula di Tribunale. Apollo contro Galpa.
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