IL LIBRO
La Leonessa di Guennol, una statuetta da 57 milioni
La scultura mesopotamica è lo spunto per la narrazione del romanzo di Roberta Colombo

Forse non tutti sanno che al mondo esiste una scultura mesopotamica che risale a oltre 5mila anni fa, ritrovata nel 1930 e ribattezzata Leonessa di Guennol. Il suo prezzo di assegnazione a un ignoto compratore è stato di 57 milioni di euro. Ma cosa avrà di così prezioso questa antichissima opera d’arte? Lo spiega Roberta Colombo, autrice varesina, che utilizza lo spunto storico-archeologico per raccontare una storia ambientata ai giorni nostri ma che guarda a quell’antica terra dell’Elam, dove si dice ci siano le radici del mondo, nella regione in cui origina il sole (Khorasan), tra Iran, Afghanistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Il romanzo è ambientato a Milano ma i rimandi a quel territorio sono continui. E il messaggio di Roberta Colombo è arrivato anche a Varese nell’incontro di giovedì sera al Lions Club Sette Laghi presieduto da Luca Damigiano. Si è potuto così comprendere il significato di un romanzo («La leonessa di Guennol» edito da Robin) che va oltre la semplice catalogazione di Mystery, così come l’ha definito il critico Silvio Raffo. Il racconto della scrittrice varesina è qualcosa in più perché va a indagare sulle nostre stesse origini e sul significato di termini quali parità, diversità, casualità e lascia aperte le porte a un sequel. Da seguire, appunto.
Silvestro Pascarella
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