SCUOLA
Maturità che appiattisce
Le nuove regole dell’esame destano non poche perplessità anche tra i dirigenti degli istituti

Il 17 giugno sarà la data unica dell’esame di Maturità per 480.000 studenti (6.280 dei corsi diurni più 399 dei serali nella provincia di Varese, per un totale di 6679 maturandi) delle scuole secondarie di secondo grado.
Tutti i candidati saranno ammessi a questo esame di Stato, straordinario perché non consisterà nelle classiche due prove scritte più l’orale finale, ma chiamerà gli studenti ad affrontare un unico colloquio, che si svolgerà in presenza e a piccoli gruppi, rigorosamente a distanza di sicurezza. Un mese fa si parlava di online.
Sulle modalità di svolgimento dell’unica prova nulla è stato ancora specificato e si attende la pubblicazione della seconda ordinanza ministeriale, dopo quella firmata il 18 aprile scorso dal ministro Lucia Azzolina per la formazione delle commissioni, che saranno costituite da tutti membri interni (con un presidente di commissione esterno stabilito dall’USR) e scelte dai consigli di classe entro il 30 aprile.
Si attende anche la determinazione della griglia di valutazione da parte del Ministero per ricalibrare i punteggi, che dovranno essere divisi tra colloquio e credito scolastico e formativo.
Meglio presenti che online
«Prendendo tutte le misure del caso, è sicuramente da preferire l’esame in presenza che online - afferma il dirigente scolastico del liceo classico “Cairoli” di Varese, Salvatore Consolo -. Da qui a giugno penso sarà fattibile anche in Lombardia. Per i ragazzi sarà positivo, visto che l’esame prevede tutta una ritualità che, almeno nelle sue principali espressioni, si deve cercare di mantenere. Bisognerà attendere l’andamento della curva epidemiologica, ma la speranza è di poter procedere in questo modo».
Le misure di sicurezza dovranno essere applicate con estremo rigore: «I maturandi entreranno a scuola da soli - prosegue Consolo - non accompagnati né da parenti né da amici o compagni di classe. Saranno le singole scuole a garantire l’idoneo svolgimento dell’esame».
Nuova griglia di valutazione
Per un totale complessivo di 100 punti di valutazione, fino a questo momento il curriculum scolastico valeva 40 punti come massimo (12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per l’ultimo) e gli altri 60 erano spalmati sulle due prove scritte più quella orale.
«Visto che all’esame c’è solo il colloquio - sottolinea il preside Consolo - non è pensabile farlo valere, da solo, 60 punti, perché la valutazione risulterebbe sbilanciata, quindi la griglia dei punteggi va ritoccata. Si parla di 50 punti per il solo colloquio (che, comunque, è tanto), mentre gli altri dieci diventerebbero ancora curricolari, facendo aumentare i crediti dell’ultimo anno».
Sessanta punti per l’orale sarebbero eccessivi anche per Lorenzo Barbonetti, rappresentante d’Istituto del liceo scientifico “Ferraris”. «Assurdo che una prova fatta sul momento possa valere così tanto, paragonata all’impegno continuativo di cinque anni - sostiene - anche perché si tratta della prova più minata dall’emotività. In Italia, poi, gli studenti sono tradizionalmente più preparati per le prove scritte, piuttosto che per quelle orali. In ogni caso, a fine aprile, non sappiamo ancora come poterci preparare per questo esame».
Il sistema dei voti
«Con questo sistema di valutazione si rischia un pericoloso livellamento - afferma Mara Rasi, insegnante di italiano e latino al “Ferraris” -. Sarà estremamente difficile differenziare i 50 o 60 punti basandosi solo sull’orale. A questo punto, soprattutto quest’anno, la valutazione del ragazzo dovrà essere legata a quel “tesoretto” che lui si porta con sé. Insomma, tutti ammessi all’esame di Maturità, ma ciascuno con una propria media voti, frutto di una storia scolastica individuale e unica».
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