CUCCARINI IN ANTEPRIMA
La più odiata di Rapunzel

Natale a teatro con Lorella Cuccarini, che dal 18 dicembre è a Milano in «Rapunzel», il musical «sull’importanza delle cose semplici che la vita regala» che, diretto da Maurizio Colombi, ha già entusiasmato oltre 60mila spettatori a Roma la scorsa stagione. E il 15 e 16 dicembre è a Cassano Magnago per un’anteprima, l’unica in provincia. La storia è una rivisitazione di Raperonzolo, fiaba scritta dai fratelli Grimm nel 1812, già modernizzata dalla Disney con il lancio del film «Rapunzel» nel 2012: la giovane e bella protagonista è tenuta prigioniera in una torre dalla cattiva matrigna Gothel e solo grazie alla sua lunga treccia bionda l’innamorato Phil la può raggiungere nella sua prigione. Lo show, con musiche originali di Alessandro Procacci, Davide Magnabosco e Paolo Barillari, vede la Cuccarini nel ruolo di Gothel, mentre Alessandra Ferrari è Rapunzel e Giulio Maria Corso è Phil.
Lorella Cuccarini lei, la più amata dagli italiani, è una matrigna cattiva?
«Il mio personaggio, Madre Gothel, è molto cinico, spietato, a volte grottesco, caratteristiche che non mi appartengono. Io sono una che se ho fatto del male l’ha fatto inconsapevolmente, non porto rancori».
I suoi quattro figli cosa dicono?
«Questa vena dark li ha divertiti. La mamma buona la conoscono bene».
Qual è il messaggio di Rapunzel?
«È una favola universale che parla della ricerca della giovinezza eterna e del distacco della madre dai figli che vogliono lasciare il nido».
Com’è lei come mamma?
«Un po’ apprensiva: hanno dai 15 ai 21 anni, i problemi aumentano, devi saperli ascoltare. La più grande, Sara, studia all’università all’estero, le ali le ha messe da tempo ma io resto sempre la mamma.
E lei che mamma ha avuto?
«Una mamma splendida, moderna e tradizionale nello stesso tempo. Forse perché era sola, è stata costretta a farci crescere in fretta, ci ha subito abituati a uscire di casa, ad affrontare la vita. Io mi pagavo le lezioni di danza lavorando in palestra. Ha creduto in me e mi ha permesso di sognare pur essendo in una famiglia dove c’era poco da sognare».
Ad agosto ha compiuto 50 anni (splendidi): ha fatto un bilancio?
«Certo i 50 anni rappresentano un traguardo anche se io non li vivo come un momento particolare. Forse sono più consapevole, ho i figli grandi e di nuovo più tempo per me. Se mi guardo indietro sono soddisfatta. A vent’anni non avrei mai immaginato di vivere una vita così piena e bella, certo con alti e bassi, ma bella. Festeggio anche trent’anni di lavoro, sono stata sempre rigorosa, mi sono sacrificata, ma ho fatto della mia passione la mia professione e quindi sono molto fortunata.
Mamma e attrice in forma smagliante: ha un segreto?
«Non ho pozione magiche, il mondo vero non è quello di Rapunzel! Credo molto nel benessere come stile di vita, e faccio di conseguenza tante piccole e grandi cose banali: mangio bene, non fumo, non bevo, faccio ginnastica. Tutto qui. Ma sono sistematica. Lo faccio, non lo dico e basta».
Guarda la televisione?
«Guardo per forza le partite di calcio, perché tre dei miei quattro figli sono calciatori. E poi, sempre con loro, guardo X Factor. Luca Tommassini fa due ore di grande spettacolo».
Lei è stata testimonial di eventi benefici: quanto crede nell’impegno nel sociale?
«Io non lo vivo come un dovere, ma come un’esigenza per restituire parte del grande dono che ho avuto. Con Trenta ore per la vita, iniziato nel 1994, io ho dato la mia immagine ma ho ricevuto moltissimo. Mi emozione pensare a questa Italia bella, che lavora, si sacrifica ed è altruista».
Il 13 dicembre si è aperto l’anno santo del Giubileo voluto da papa Francesco: lei è credente? Parteciperà?
«Sì, io sono credente quindi non devo risvegliare nulla in me: farò il cammino del Giubileo, è un percorso che ogni cristiano deve fare e ti porta a riflettere sulla vita. Papa Francesco mi piace molto, è un testimone importante in un momento come questo».
Lei è una bella donna che le donne considerano un’amica: questo è un valore?
«È un valore fortissimo, ho sempre avuto ottimi rapporti con le donne, anche nel mio lavoro dove non è facile. E poi quando si lavora in gruppo la forza delle donne è eccezionale, una marcia in più. Nello spettacolo a volte è difficile apparire come si è, invece io credo di esserci riuscita, sono sempre stata chiara e trasparente, non mi sono mai comportata come una che si sente bella, ma simpatica e carina».
Si piace esteticamente in questa versione dark: lei da sempre biondissima in scena ha una chioma nerissima?
«Sono bionda dentro e morirò bionda a 90 anni. Ma la chioma nera mi ha aiutato a entrare per la prima volta nel ruolo di una malvagia. Io ho l’etichetta della bionda, la più amata dagli italiani e la buona che ha sempre ricoperto ruoli positivi. Mi sono messa in gioco».
Trascorrerà in teatro l’ultima notte dell’anno: un augurio per lei e per il suo pubblico per il 2016?
«Per me ogni giorno è un regalo e dunque basta così. Per il mio pubblico sarò banale ma auguro tanta serenità per il 2016, che sia un anno di riscoperta dei nostri valori e delle nostre tradizioni, di quanto c’è di bello nella storia del nostro bellissimo Paese che a volte ho la sensazione che si voglia mortificare. Invece, soprattutto in questo momento di dolore, bisogna riscoprirla ed esserne fieri.
«Rapunzel» - Martedì 15 e mercoledì 16 dicembre all’Auditorio di Cassano Magnago, piazza San Giulio, ore 21.15, 30 euro, 0331.206633. Al teatro degli Arcimboldi di Milano, viale dell’Innovazione 20, dal 18 dicembre al 10 gennaio, da 17 a 60 euro; da martedì a venerdì ore 21, sabato 16 e 21, domenica ore 16; 24 dicembre niente spettacolo, 25 dicembre ore 15, 31 dicembre ore 21 con brindisi (da 40 a 150 euro), 1° gennaio ore 16; info 02.641142212.
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