IL PERSONAGGIO
La romanziera è... Mobile
Poliziotta per mestiere, scrittrice per passione: il debutto letterario di Romina Fontana Fontanelli è già un successo
Di scrittori diventati poliziotti è piena la letteratura. Molto più raro è invece il contrario. E forse sta proprio qui il segreto del libro di Romina Fontana Fontanelli, investigatore della Squadra Mobile di Varese e autrice di "La tasca della divisa più vicina al cuore", edito da Pietro Macchione.
Poco più di 160 pagine che racchiudono racconti e aneddoti, nati da vent’anni d’esperienza in divisa tra Milano e Varese, ma soprattutto dipinti con parole mai banali fino all’ultimo dettaglio. E’ un debutto di lusso, quello del sovrintendente Fontana, che alla ricchezza narrativa riesce ad aggiungere l’ingrediente più prezioso, che spesso manca anche agli scrittori di lungo corso: un senso di coinvolgimento che prende per mano il lettore e lo accompagna fino all’ultima pagina, facendogli quasi sentire il tanfo del tunnel sotto la Stazione Centrale, l’aroma d’un caffè sorseggiato in fretta davanti alla macchinetta o l’adrenalina di un salvataggio all’ultimo minuto.
Del resto, la passione di Romina Fontana per la scrittura parte da lontano: «Sono sempre stata la filastrocchista di famiglia. Scrivo racconti e poesie fin da quando ero bambina», dice con un sorriso. Ma cosa c’è nella tasca della divisa più vicina al cuore? «Ci sono sensazioni, ricordi ed emozioni: tutto quello che non è tangibile – risponde -. Gli arresti fanno statistica e carriera, ma ciò che preferisco di questo lavoro è il contatto con le persone».
E proprio le persone – colleghi, malviventi, vittime o figure solo all’apparenza secondarie – sono i veri protagonisti del libro: «L’idea mi venne più di due anni fa - racconta – quando il nostro mensile "Polizia moderna" organizzò il concorso "Narratori in divisa": i primi dieci classificati venivano pubblicati in una raccolta e alla fine il mio racconto fu tra quelli. Al libro ho lavorato nell’ultimo anno: l’ho scritto perlopiù quando mio figlio dormiva, nei pochi ritagli di tempo, magari appuntandomi sul cellulare, durante la giornata, una frase o un pensiero che mi veniva in mente e non volevo perdere».
Sposata con un collega, sovrintendente in forza alla Squadra Volante (a sua volta tra i protagonisti del libro, con una delicata sfumatura d’amore), Romina Fontana ha deciso di "raccontare storie realmente accadute, ad eccezione di piccoli spunti di fantasia". Tra le pagine si materializzano personaggi come Marcellina della Barona, la piccola Giulia oppure i "ladri di cuori" Roby e Ninotto.
Sulla possibilità di un nuovo libro, la poliziotta-scrittrice ammette che "a me piacerebbe. Non è escluso che i prossimi racconti siano sulle vicende vissute da altri colleghi: adesso fanno quasi la gara a venirmele a dire".
Nel frattempo Romina Fontana si gusta il meritato successo della sua opera prima: una sera, mentre usciva dall’ufficio, ha notato l’agente di turno al "piantone" impegnato a controllare l’ingresso della Questura, che leggeva il suo libro.
"L'ammetto – conclude -. E’ stata la soddisfazione più grande".
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