L'INTERVENTO
"La Scuola Bosina non chiuderà"
Umberto Bossi ammette le difficoltà dell'istituto fondato dalla moglie ma ha una soluzione

L’aria di incertezza si respira a pieni polmoni e le difficoltà sono evidenti, così come il calo delle iscrizioni che superando il numero minimo di alunni potrebbe mettere il Consiglio d’amministrazione della Scuola Bosina davanti a decisioni dolorose.
Mercoledì 2 luglio però, Umberto Bossi, al termine dei funerali del bossiano di ferro Guido Peruzzotti, è voluto intervenire sulla crisi della sua "creatura". "Non scrivete male della Scuola Bosina, perché non chiuderà. Stiamo solo facendo delle ristrutturazioni, ma abbiamo già trovato la soluzione". Nessuno dei giornalisti presenti lo aveva incalzato sul destino dell’istituto comprensivo di via Stadio, ma di sua spontanea volontà il Senatùr ha voluto rispondere alle voci su genitori pronti a trasferire altrove i loro figli (una ventina), senza contare gli insegnanti con uno stipendio in arretrato.
Che vi siano difficoltà è certo: non le nasconde nemmeno Bossi. Ora rimane da capire se le sue dichiarazioni abbiano la valenza di una grande iniezione di fiducia o se dietro a quella "soluzione" lasciata ventilare sul sagrato del santuario sommese ci siano soldi, risorse, investimenti, finanziamenti. Qualcosa di più si potrebbe conoscere al termine del Consiglio d’amministrazione convocato per giovedì 3 luglio dal presidente Bruno Specchiarelli. È in questa occasione, infatti, che si analizzeranno i numeri e gli andamenti, prima di prendere qualsiasi tipo di decisione.
Pensata e voluta fortemente proprio da Umberto Bossi, la Bosina – la libera scuola dei popoli padani - è stata fondata dal 1998 dalla moglie Manuela Marrone ed è ora diretta da Andrea Piva. Parificata dal 2001, offre un percorso didattico del tutto particolare che parte dalle materne e arriva fino alle medie. Con una breve parentesi fece il suo ingresso nel piano d’offerta formativa anche il liceo Linguistico, ma nel 2012 chiuse proprio con l’obiettivo di non disperdere risorse e preservare il ciclo primario. Gli anni d’oro della Scuola Bosina, con punte di 280 alunni, sono un ricordo (nel settembre 2013 erano 160) così come appartengono al passato gli anni ruggenti del Sole delle Alpi.
Proprio il declino politico del fondatore della Lega Nord ha cominciato a insinuare i primi dubbi tra i genitori ("Senza Bossi ci saranno ancora i soldi?", la domanda più ricorrente), senza contare la crisi economica che ha indotto tante famiglie a ripensare all’istruzione dei figli, tornando a prendere in considerazione la cara vecchia scuola statale. Per la Bosina, il giorno della verità sarà giovedì 3 luglio. Con la speranza, anzi la convinzione, dell’Umberto da Cassano: "La Bosina non chiuderà".
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