SCHIANTO MORTALE
Il commovente addio del padre di Cristian
«Hai preso un biglietto di non ritorno». Gli amici al rosario: «Ragazzo d’oro»

Dolore e preghiere. Ieri la comunità si è stretta alla famiglia di Orazio Tallarida per pregare per la morte del figlio Cristian, 26 anni, morto in sella al suo scooter sull’autostrada A4 prima dell’alba di sabato mattina. Ieri sera, domenica 3 ottobre, decine di persone hanno recitato il rosario nella chiesa di Santa Croce in piazza don Angelo Volonté, nella parrocchia frequentata dalla famiglia e dove Cristian era cresciuto.
Oggi, lunedì 4 ottobre, il magistrato potrebbe firmare il nulla osta per il dissequestro della salma del giovane, in modo poter fissare la data del funerale. Il vicecommissario cittadino di Forza Italia e consigliere comunale uscente ha ricordato il figlio sui social network condividendo dolore e dolcezza: «Ci avevi detto che volevi girare il mondo, scherzavi con noi dicendoci vado via per parecchio tempo. E noi a dirti: “Cristian, non ti sembra che hai girato il mondo? Noi viviamo dei tuoi viaggi”. Poi mi dicevi: “Papà devo andare in Australia, mi manca soltanto quella da visitare”. Poi mi hanno comunicato che avevi preso un biglietto di non ritorno , questa volta l’hai fatto per davvero. Io, mamma e tuo fratello aspettiamo le foto». Un pensiero struggente del padre del ventiseienne, al quale ieri se ne sono aggiunti a decine da parte di amici ed esponenti del mondo politico. Dei viaggi il ragazzo aveva fatto una professione, lavorando nel mondo del turismo e nonostante la giovane età si era già distinto tanto da essere diventato concierge in uno dei più prestigiosi hotel italiani, il Grand Hotel Tremezzo sul lago di Como. È lutto per la morte di Cristian anche a Santa Cristina D’Aspromonte, il comune calabrese di cui è originario il padre. «Un ragazzo generoso e dal cuore d’oro», così lo ricordano gli amici.
Nella notte tra venerdì e sabato il ventiseienne, dopo il lavoro, era andato a giocare a paddle in Brianza e al termine della lunga serata si era accorto di avere in tasca i documenti di un’altra persona che faceva parte della compagnia e stava andando a riportarglieli prima di tornare a casa, verso Busto Arsizio. Sarebbero serviti e non stava perdendo tempo. L’ultimo atto di gentilezza. Forse, in sella al suo scooter, Cristian è stato colto da un colpo di sonno. Poi, lo schianto, tremendo, contro il guard rail. È morto sul colpo.
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