STORIE
Laura, commovente eredità
Commercialista muore e lascia lo studio alle tre dipendenti. La sorpresa all’apertura del testamento: «Senza parole, siamo scoppiate a piangere»

Uno studio individuale che diventa una srl. Una pratica semplice, banale, come ne capitano mille. Stavolta no. Stavolta dietro, vi è una storia da libro “Cuore”. Le protagoniste sono quattro donne. Laura Antonini, commercialista fra le più stimate a Varese e le sue dipendenti, Giovanna Antenore, Noemi Tedeschi e Simona Toti. Laura ha fondato e diretto per decenni lo studio di via Sabotino, nei pressi del tribunale del capoluogo. Poi un giorno si ammala, lotta, continua a lavorare, non vuole lasciare le sue ragazze, si aggrappa alla vita, a loro e, chiaramente, ai famigliari. Muore alla fine del giugno scorso. I funerali di Induno Olona sono un momento straziante. Addirittura dal pulpito il sacerdote sottolinea come soltanto alla messa di Natale ci sia tale partecipazione. Laura lascia amici, persone che le hanno voluto bene, altri che l’hanno conosciuta e apprezzata professionalmente. Nei primi banchi siedono le sue dipendenti, Giovanna, Noemi, Simona. Piangono. Tanto. Come e più degli ultimi mesi, quando vedevano Laura spegnersi sotto i loro occhi. Ma non sanno che di lacrime ce ne saranno ancora. Sempre di emozione.
Ma stavolta non saranno soltanto di dolore, ma anche di commozione e in un certo senso di gratitudine, di gioia, di amore. Qualche settimana fa, infatti, viene aperto il testamento di Laura Antonini. E dentro, ecco la sorpresa. «Lascio in eredità lo studio – ha ordinato Laura al notaio – alle mie care Giovanna, Noemi, Simona». Le dipendenti di una vita diventano figlie (Laura non ne ha avuti). La nuova azienda, in onore della scomparsa si chiamerà “Laura Antonini & Partners srls” e si occuperà sempre di elaborazione dati e consulenze. Laura insomma, continuerà a vivere, nelle mani, nelle teste, nei cuori di coloro che proseguiranno quanto seminato finora.
Simona è stata la prima della formazione attuale dello studio ad arrivare in via Sabotino: aveva 19 anni, una ragazzina. Oggi ne sono passati quasi trenta. Noemi c’è da tredici anni. Giovanna da otto.
«Quando lo abbiamo saputo – raccontano – siamo rimaste senza parole e ci siamo messe a piangere. Il nostro è uno studio piccolo, famigliare. Si andava anche in vacanza assieme e Laura ci ha visto diventare grandi, ma non ci aspettavamo un gesto del genere. Siamo onorate, commosse. Pensavamo che girasse lo studio a un collega, sincerandosi di mantenere noi come dipendenti. Ma è andata ben oltre: si è fidata della nostra esperienza lavorativa e siamo lusingate di diventare da dipendenti a imprenditori anche se a volte, con la burocrazia che subiamo, lavorare in questo settore è diventato difficilissimo».
Solo leggermente più semplice, invece, convivere in uno spazio lavorativo di sole donne: «Ogni tanto – rivelano le tre neo-imprenditrici, ricordando ancora i momenti con Laura e commuovendosi – qualche fulmine fra di noi partiva e ne arriveranno altri. Ma fra noi c’è sempre stata collaborazione. Ci vogliamo bene e andiamo d’accordo. È sempre stato così. Laura era una persona squisita: pretendeva, ma dava tanto e non c’è mai stato un episodio spiacevole. D’altronde l’affetto avuto da centinaia di persone a seguito della malattia e della sua scomparsa lo dimostra. Ci mancherà, ma manderemo avanti lo studio nel suo nome. Solo così potremmo renderle onore e dirle grazie per quanto ci ha lasciato».
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