MAGGIORE
La pioggia frena la discesa del lago
Il Verbano è risalito di mezzo metro, stop ai divieti di imbarco dei mezzi pesanti sui traghetti. Torna però il rischio di allagamento: allerta per le abitazioni di via Varese e per tombini ostruiti
Ora i traghetti, grazie alla pioggia caduta nei giorni scorsi, hanno visto rientrare il divieto di imbarco per quanto riguarda i mezzi pesanti sino a 380 quintali a pieno carico: da ieri hanno accesso i camion da 440 quintali a pieno carico. Il livello delle acque del lago si è alzato per merito delle piogge di mercoledì e giovedì.
Quasi 170 i millimetri caduti, informa la centrale di monitoraggio della Protezione civile di Laveno: un apporto consistente che ora mostra il rovescio della medaglia. E’ infatti scattato l’allarme per possibili allagamenti e dissesti idrogeologici in un territorio che purtroppo di questi eventi ha già avuto negli anni ben più che un assaggio (il disastro di Cerro di quattro anni fa insegna).
Intanto, in questi giorni, sono stati decine gli interventi che hanno visto la protezione civile comunque impegnata: si segnalavano riali che hanno tracimato e strade allagate a causa di tombini ostruiti dal fogliame e persino il rischio di allagamento di alcune abitazioni. Particolarmente tenute sotto controllo le case che si affacciano su via Varese, per il rischio di alluvioni.
Dalle ultime registrazioni di venerdì 5, risulta che il livello del lago era salito di quasi cinquanta centimetri. E non ci si fermava qui: nel Verbano affluivano 774 metri cubi d’acqua e ne uscivano dallo sbarramento della Miorina a Golasecca verso il Ticino e i canali di irrigazione 127 al secondo.
Dal 5 marzo scorso il lago Maggiore oscillava poi fra i più 6 e i più 8 centimetri sopra lo zero idrometrico; adesso invece sembra rientrato nella media stagionale e per ora questo ha consentito di tirare un sospiro di sollievo agli agricoltori e risicoltori.
Utile anche il fatto che sui monti sia scesa un’abbondante nevicata al di sopra dei 1200 metri di altitudine, creando non poche difficoltà in alcuni casi e persino la chiusura per qualche ora del Passo del Sempione. La neve caduta rappresenta una notevole riserva idrica per il periodo primaverile.
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