IL TAFFERUGLIO
Le Penne Nere cacciano il rocker
Repertorio sgradito, il cantante deve abbandonare il palco
Può consolarsi Giox Lando, aspirante cantante pop che dalla sua Castellanza sta tentando di emergere e di farsi apprezzare dal grande pubblico. Anche Vasco Rossi – racconta nelle sua biografia ufficiale - prima di diventare una leggenda del rock prese un sacco di insulti e rischiò grosso dai palchi delle sagre emiliane sui quali veniva invitato a cantare, spesso con risultati disastrosi. Se non veniva compreso il Blasco nazionale, figuriamoci Giox Lando. Ma se la disavventura vissuta l’altra sera al Museo del Tessile nell’ambito della festa degli alpini è il prezzo da pagare per il successo, c’è da giurarci che anche lui si convinca che ne sia valsa la pena. Già, ma nel frattempo la sua esibizione è terminata anzitempo e nel peggiore dei modi, con le penne nere che lo hanno invitato ad andarsene e per convincerlo non hanno certo usato modi teneri. «Mi hanno messo una mano al collo e mi hanno spinto», denuncia ora il cantante, sostenendo che la telecamera con cui un amico stava riprendendo la serata ha documentato tutta la scena. Il motivo, secondo Giox, è di tipo artistico: volevano facesse liscio, «invece io mi ero accordato per fare i miei pezzi pop rock». E così, dopo qualche brano un po’troppo da teenager, la platea si è spazientita invocando le polke e le mazurche, fino ad arrivare alle mani e al successivo intervento dei carabinieri.
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