IL CASO
Chiosco abusivo nel parco abbandonato
II bar è stato punto di ritrovo per i ragazzi del quartiere

Se si crea un vuoto in un quartiere dove già non c’è molto, alla fine qualcuno occupa lo spazio e ci mette quello che vuole.
I ragazzi della Canazza, quartiere che per tanti punti di vista resta tra i più difficili della città, si sono inventati un baretto da spiaggia nel cuore del Parco bosco dei Ronchi, l’area che sottoposta a tutela nel lontano 1992 è di fatto impraticabile dal 2010.
IL BOSCO ALTO
Succede nel “bosco alto”, l’area di 18mila metri quadrati che si trova tra via Colombes e quel che resta dei terrazzamenti dove una volta era coltivata l’uva con cui si faceva il vino dei colli di Sant’Erasmo.
Nel 1992 il consiglio comunale di Legnano aveva votato all’unanimità la tutela del Parco, 260mila metri quadrati in tutto dall’ex Ila all’Olmina, che avrebbe dovuto essere preservato «nell’interesse delle future generazioni». Se la parte bassa del parco è di proprietà del Comune ed è quindi sempre stata aperta al pubblico (così come il parco ex Ila), quella alta è da decenni al centro di un contenzioso tra l’amministrazione e i proprietari, che vi avrebbero volentieri costruito le loro case. Per vent’anni chi abita in Canazza ha comunque potuto frequentare il parco, che era usato anche per le uscite didattiche delle scuole Pascoli e Anna Frank: nel 2010 la proprietà ha deciso un radicale intervento di manutenzione, abbattendo centinaia di alberi e trasformando di fatto il bosco in un roveto. Da allora, nessuno ci ha più messo piede, se non per nascondersi a vendere droga. Nei mesi scorsi, però, a qualcuno è venuta un’idea: a parte un bar, un’edicola e una pasticceria, in Canazza non c’è molto. Perchè non costruirsi un punto di ritrovo sui Ronchi? Detto fatto, quel qualcuno ha recuperato il materiale e si è messo all’opera, costruendo un chioschetto come quelli che si vedono sulle spiagge delle località alla moda: un cubetto con le pareti di canne di bambù e tetto impermeabilizzato, due panchine e un tavolone dentro e un finestrone per ricevere le ordinazioni di chi sta fuori.
Inevitabilmente, attorno al chioschetto hanno poi cominciato ad accumularsi i rifiuti: bottiglie vuote e avanzi di cene, ma anche materiale edile vario. Come a dire che i lavori sono stati sospesi per l’inverno, ma riprenderanno al più presto.
LA SEGNALAZIONE
La costruzione abusiva è stata segnalata alla polizia locale, la cosa più probabile è che alla fine il Comune ordini al proprietario di provvedere, abbattendo il chioschetto e ripulendo l’area. «Quanto accaduto al bosco Ronchi è il risultato di un fallimento - commenta l’ex consigliere comunale Giuseppe Marazzini -. Nonostante tutte le promesse di diverse amministrazioni, lo spazio è stato sottratto al quartiere e adesso i ragazzi lo occupano abusivamente».
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