IL RIMPASTO
Colombo lascia anche la Lega
L’ex assessore: «Penso al mio lavoro». Il sindaco Fratus: «Con Laura Venturini venuto meno il rapporto fiduciario»

«Esco anche dalla Lega. Ho bisogno di tranquillità perché gli impegni di lavoro e di assessore stavano mettendo a repentaglio la qualità della vita mia e della mia famiglia. Ho deciso così di tornare a fare solo il medico». Parole di Franco Colombo, l’ormai ex assessore a Cultura e Sport, che ieri, mercoledì 6 febbraio, a mezzogiorno si è presentato in conferenza stampa insieme al sindaco Gianbattista Fratus per cercare di spiegare gli eventi degli ultimi giorni che hanno scosso il palazzo. Ricapitolando: dimissioni per Colombo e revoca dell’incarico a Laura Venturini, in quota a Forza Italia, che si occupava delle Opere pubbliche.
Fratus non ha però detto chi prenderà il loro posto, sottolineando invece che «vorrei tenere per me la delega alla Cultura». La conferenza ha peraltro avuto un prologo piuttosto animato: alcuni esponenti delle forze di minoranza hanno chiesto di partecipare in veste di uditori, ma sono stati lasciati alla porta.
«Venerdì sera - ha affermato il sindaco - Franco mi ha consegnato la lettera di dimissioni che io ho tenuto nel cassetto fino a martedì, sperando che ci ripensasse. Ma alla fine ho dovuto prendere atto della sua decisione». «A dicembre - ha fatto subito eco Colombo - ho capito che non ce l’avrei fatta a tenere un ritmo del genere. A Legnano c’è bisogno di assessori a tempo pieno, ma io ho anche un lavoro che amo e che non posso lasciare. All’inizio l’entusiasmo della nuova esperienza ha fatto passare in secondo piano questo stress, ma dopo un anno e mezzo i nodi sono venuti al pettine. Già a dicembre avevo manifestato l’intenzione di lasciare e ho fatto passare le feste. Adesso è arrivato il momento».
Da notare che Colombo, oltre a essere stato il più votato alle elezioni di giugno 2017 con 452 preferenze, fino all’ottobre dello stesso anno è stato anche segretario della Lega cittadina. È anche per questo che la sua uscita di scena fa scalpore. «Fare l’assessore - ha aggiunto - è stata la più bella esperienza della mia vita, mi ha fatto conoscere orizzonti nuovi. Tuttavia chi mi ha votato non deve sentirsi tradito, anzi: se non riuscivo più a fare bene il mio mestiere credo sia giusto fare posto a qualcun altro». Insomma, una decisione dettata da motivi esclusivamente personali: «Magari avrò fatto degli errori, ma credo che il settore della Cultura con questa giunta abbia imboccato una strada nuova e importante. La decisione di rompere con il Maga di Gallarate e di portare invece in città mostre originali penso sia giusta. E non è vero che la presenza di Flavio Arensi mi abbia dato fastidio: Flavio, con la sua competenza e la sua preparazione, è invece un valore aggiunto importante. Io vado via con il cuore sereno».
Se Colombo ha spiegato in prima persona le ragioni delle sue dimissioni, non è stato così per Venturini. È stato lo stesso Fratus a dare la sua versione dei fatti: «Mi vedo costretto a revocare la delega dopo quanto successo nelle ultime settimane. L’assessore in questione ha rinviato per motivi di lavoro alcuni incontri con me e si è tolta dalla nostra chat. Non solo: ha disdetto pure alcuni appuntamenti in agenda e ha detto a qualcuno che non era più assessore. Se abbia ricevuto pressioni dal suo movimento per farsi da parte doveva parlarne prima con me. Io sono riuscito a incontrarla solo martedì sera dopo la giunta e ho dovuto fermarla io». «Lei - ha aggiunto quindi il sindaco - mi ha detto che non avrebbe mai dato le dimissioni e che semmai dovevo essere io a toglierle la delega. Non entro nei problemi di Forza Italia, ma è chiaro che con me è venuto meno il necessario rapporto di fiducia».
Peccato però che nella conferenza stampa di fine dicembre il lavoro di Venturini sia stato invece pubblicamente elogiato. Ma anche su questo Fratus ha voluto precisare: «Non do pagelle a nessuno. Forza Italia mi aveva chiesto a suo tempo un cambio perché il partito non si riteneva soddisfatto del suo lavoro. Quello che è successo negli ultimi giorni non mi lascia altra scelta».
Certo che fare l’assessore di questi tempi a Legnano non sembra facile: in poco più di diciotto mesi di mandato, in giunta sono già avvenuti tre cambi. Alle due poltrone che si sono adesso liberate bisogna infatti aggiungere la meteora Alan Rizzi (anche lui in quota FI): aveva lasciato l’incarico nell’aprile del 2018 dopo la nomina a sottosegretario regionale ai rapporti con le delegazioni internazionali. Se il suo posto era stato preso da Letterio Munafò, chi entrerà adesso? Il sindaco ha concluso dicendo che la sostituzione avverrà «Nei tempi più brevi possibili».
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