L’ALLARME
I vandali tornano a San Pietro
Chiesa imbrattata di vernice per la quinta volta: telecamere e denunce non sono servite a nulla
Un anno di tregua, poi nei giorni scorsi la chiesa di San Pietro in Canazza è stata presa di nuovo di mira da un vandalo armato di bombe di vernice.
Per la quinta volta il granito della facciata è stato sporcato di vernice nera, per la quinta volta i volontari della parrocchia di sono armati di pazienza e solventi e hanno cancellato per quanto possibile lo sfregio.
Certo, impossibile eliminare tutte le tracce del nuovo e dei vecchi attentati: sulla facciata di San Pietro adesso le macchie sono numerose: alcune si trovano nella parte alta in mattoni rossi, altre più in basso, sul granito bianco di fianco al portone di legno.
L’ULTIMO ASSALTO UN ANNO FA
Questa volta però i vandali hanno esagerato, riempiendo la loro bomba con il doppio della vernice usata negli assalti precedenti. Forse anche per questo la bomba non è riuscita ad arrivare troppo in alto e la facciata è stata colpita ad altezza d’uomo. Dalla facciata, la vernice è colata imbrattando poi una buona porzione del sagrato. Anche questa volta, come in passato, si possono solamente fare delle supposizioni: le telecamere installate dopo i primi assalti non sono bastate come deterrente, se errare è umano a questo punto la perseveranza dei vandali comincia ad avere un che di diabolico. Impossibile stabilire se tutti gli attacchi siano stati messi a segno dalla stessa persona, di certo però gli atti di vandalismo commessi contro la chiesa della Canazza si assomigliano parecchio: tutti sono stati messi a segno a notte fonda, in tutti i casi contro la facciata è stata lanciata una sostanza nera e oleosa, che è subito penetrata nelle porosità della pietra rendendo la pulizia un’operazione estremamente complicata. Sul perché qualcuno abbia deciso di usare la facciata di San Pietro per giocare al tiro al bersaglio, si possono solamente fare della ipotesi. Quella più verosimile è che come spesso accade anche i vandalismi ai danni della chiesa di via Neruda siano delle semplici ragazzate. La Canazza non è un quartiere semplice, in passato per arginare l’esuberanza di certi ragazzotti il parroco don Sebastiano era stato costretto a chiudere il bar dell’oratorio. In un rione dove non c’è molto la chiesa diventa un bersaglio facile, anche se ormai un po’ ripetitivo. Nel luglio 2019, le telecamere avevano inquadrato un ragazzo con i capelli pettinati in una specie di cresta, che verso le 3 del mattino era arrivato davanti all’ingresso di via Neruda in bicicletta. Lanciata la sua bomba, il ragazzo era ripartito pedalando verso via Ragazzi del ‘99.
TUTTI EPISODI SIMILI
Anche negli altri casi i vandalismi erano sempre stati messi a segno a notte fonda, quando per strada non c’erano testimoni: la prima volta era successo nel gennaio 2018, allora finalmente i parrocchiani si erano armati di spazzole e detergenti e avevano provveduto a pulire; il fatto si era però ripetuto esattamente un anno dopo, nel gennaio 2019. I quell’occasione qualcuno aveva tirato non una ma due bombe di vernice contro la pietra bianca del portale. Il terzo attacco nel giugno 2019: in quel caso il vandalo aveva mirato più in alto, tirando un totale di tre bombe sui mattoni rossi sopra il portale. Adesso il quinto, inspiegabile assalto, arrivato quando ormai la parrocchia e più in generale l’intero quartiere erano ormai convinti di essersi lasciati alle spalle l’antipatico problema.
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