IL CASO
Mazzafame, tutti a caccia del mostro
Dopo il servizio de Le Iene televisioni scatenate: «Ma qui vive gente normale»

Forse a fare da detonatore è stato proprio il servizio che Le Iene avevano registrato tre giorni prima: la giornalista Veronica Ruggeri aveva incontrato Sara Del Mastro a Legnano, nell’anticipazione del servizio che avrebbe dovuto andare in onda martedì e che invece sarà trasmesso domenica si vede come abbia tentato di convincerla a lasciar perdere Giuseppe. «Mi prometti che farai la brava?», aveva chiesto Veronica; «Sì, certo», aveva risposto Sara.
Invece giusto martedì sera Sara è andata in via dei Pioppi e ha aspettato che Giuseppe tornasse a casa. Quando lo ha visto arrivare in auto gli ha fatto un cenno, lui si è avvicinato e ha abbassato il finestrino. È stato un attimo, lei gli ha tirato in faccia l’acido e poi è scappata.
Ieri le condizioni di Giuseppe erano un po’ migliorate: nel pomeriggio i medici dell’ospedale Niguarda erano diventati più ottimisti, salvo improvvise e impreviste complicazioni, l’occhio si salverà. Certo, il decorso e la riabilitazione saranno comunque lunghi.
Mentre medici e inquirenti fanno il loro lavoro, da due giorni chi abita in Mazzafame sta subendo l’attacco dei giornalisti arrivati da mezza Italia a caccia del mostro, o meglio ancora della vittima di un agguato che ovviamente ha suscitato una grande impressione. L’anticipazione del servizio che Le Iene hanno pubblicato sul loro sito internet ha acceso i riflettori su una storia che a molti è sembrata interessante, la gara per portare la vittima o il suo fratello gemello in uno studio televisivo è già partita.
Mentre la caccia continua, di certo c’è che chi vive in via dei Pioppi e più in generale in Mazzafame non sta gradendo questo tipo di attenzione. «Lui lo conosciamo - affermano i vicini - bravissima persona, lavora in un supermercato della zona. Tutti nella sua famiglia sono grandi lavoratori, persone gentili e discrete. Lei invece non l’abbiamo mai vista: non sappiamo da dove venga».
Poi parte la difesa di un quartiere che negli ultimi anni ha cambiato pelle, e che oggi è deciso a lasciarsi alle spalle un passato ingombrante. «Mazzafame è un quartiere come tutti gli altri - racconta chi ci abita -. Anzi, forse anche più bello di tanti altri, perché è un quartiere residenziale. Qui è bello vivere, le storie di criminali e violenza che si raccontano in giro sono vecchie di decenni».
Anche se queste storie fossero recenti, comunque non c’entrerebbero nulla con quello che è successo martedì sera. L’ossessione di Sara per Giuseppe era iniziata lo scorso novembre, dopo che lui aveva deciso di interrompere una relazione che in tutto era durata una ventina di giorni. Da allora erano iniziate le telefonate e le scenate. Lui era preoccupato, ma prima di presentare denuncia ne aveva parlato solo con il fratello. Mai avrebbe immaginato che della sua storia con quella donna un giorno si sarebbe interessata l’Italia intera.
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