LA CITTÀ DEL FUTURO
Legnano, Pgt per pochi intimi
Solo venti persone al documento d’indirizzo presentato al Leone da Perego

La variante generale al Pgt? Roba, pare, per pochi addetti ai lavori. Se ai tempi della prima giunta Cozzi la revisione del piano regolatore aveva reso necessario l’allestimento di un apposito auditorium in un ex magazzino Amga in via Novara (ribattezzato “PalaCarmelo” in onore dell’allora assessore al Territorio, Carmelo Tomasello), tanto folta era la platea interessata al futuro urbanistico di Legnano, stavolta la discussione sul nuovo Piano di governo del territorio è partita decisamente in sordina.
PRIMA PER POCHI INTIMI
Solo una ventina infatti le persone intervenute alla prima serata pubblica organizzata mercoledì, 5 ottobre, al Palazzo Leone da Perego dall’amministrazione comunale per illustrare e discutere le linee guida del “Documento di indirizzo” che è stato approvato dalla giunta lo scorso luglio. I tempi sono cambiati? La tecnologia e i social rendono superata la formula del dibattito in presenza? La partecipazione tanto sbandierata dall’amministrazione civica ha perso credibilità? In ogni caso l’esecutivo arancione continua a credere nel coinvolgimento dei cittadini e per questo proprio domani prenderanno il via i tavoli nei quartieri, in totale nove incontri che si concluderanno sabato 15 ottobre. Dopo di che si farà una sintesi delle istanze e si comincerà a elaborare il progetto vero. «Iniziamo un percorso intenso di confronto» ha detto l’altra sera il sindaco Lorenzo Radice: «La partecipazione non è mai forte soprattutto quando le materie sono tecniche. Il Documento d’indirizzo serve per cominciare un dibattito e poi la parola passerà agli abitanti dei quartieri». È stata quindi l’assessore al Territorio, Lorena Fedeli, a presentare gli obiettivi che l’amministrazione si prefigge con questa variante generale al Pgt: «Il percorso di partecipazione con i cittadini è innanzitutto fondamentale ed è previsto anche dalla legge. Il vecchio documento di piano è scaduto a giugno e lo stesso Pgt attualmente vigente nasce da un documento del 2011 con una variante parziale approvata nel 2016. In poche parole è uno strumento che deve essere aggiornato per rispondere alle nuove esigenze della città».
NIENTE PROFESSIONISTI ESTERNI
Fedeli ha poi rimarcato che l’incarico non è stato affidato a professionisti esterni bensì agli uffici di Palazzo Malinverni con l’appoggio del centro studi Pim, associazione volontaria di enti locali senza fini di lucro. Il tema centrale, ha sottolineato l’assessore, è quello dello sviluppo di Legnano migliorandone la qualità della vita. Con tre obiettivi di massima: avere una città attrattiva, connessa con il territorio circostante, e attenta all’ambiente. Stop al consumo di suolo, rigenerazione delle aree dismesse e valorizzazione degli spazi pubblici (insieme a quelli identitari come il fiume Olona) sono le strade principali per raggiungere quanto ci si prefigge.
NUOVE REGOLE EDILIZIE
Se la dirigente comunale Rossella De Zotti ha indicato già il 2023 come data per chiudere l’iter di variante, Angelo Armentano del Pim ha formulato una serie di considerazioni sulla procedura di legge rimarcando che al Documento di piano si affiancheranno anche il nuovo piano delle regole e il nuovo piano dei servizi: «I vecchi Pgt sono molto simili ai vecchi piani regolatori e mancano di una visione della città. Nel caso di Legnano bisogna ridare slancio al ruolo di capofila dell’Alto Milanese. Con il nuovo strumento si punta anche a definire meglio i processi di rigenerazione urbana introducendo meccanismi di agevolazione per i recuperi. Ma non solo: c’è bisogno anche di maggiore qualità del costruito». E se i rilievi dei tecnici sono già cominciati sulla zona centrale, tutti i documenti finora prodotti sono già pubblicati sul sito pgt.legnano.org. «Peccato che in questo lavoro preparatorio - hanno però sottolineato in modo piccato alcuni esponenti dell’opposizione intervenuti all’incontro - le forze di minoranza non siano state minimamente coinvolte. Neppure in commissione. Stupisce allora che ci sia poca gente?».
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