IL CASO
Siringhe nel cortile della scuola
Alla materna Collodi apprensione tra i genitori, che ora chiedono più sicurezza
Non si sa ancora chi le abbia gettate lì, ma il ritrovamento di tre siringhe nel giardino della scuola materna Collodi di via Pisa, a due passi da viale Sabotino, ha creato apprensione tra i genitori. Che ora sono intenzionati a organizzare una raccolta di firme da presentare all’amministrazione comunale con l’obiettivo di sollecitare controlli maggiori attorno al plesso, in particolare durante la notte.
Il fatto risale ad alcuni giorni fa e prontamente è stata avvisata la polizia locale che ha chiamato in causa il personale di Aemme Linea Ambiente: quest’ultimo ha setacciato e ripulito tutto il terreno. Ma l’episodio ha lasciato delle scorie. «I bambini lì vanno a giocare - è stato sottolineato da un genitore - ed è inammissibile che qualcuno possa buttare delle siringhe. Credo che la nostra preoccupazione sia comprensibile».
Un fatto, quello del ritrovamento, che si somma ad altri piccoli episodi, dentro e fuori l’asilo, che messi insieme vanno a comporre un quadro degno di attenzione: vandalismi, scritte sui muri, strane incursioni. I residenti nei palazzi dall’altro lato di viale Sabotino affermano addirittura di aver visto, in orario notturno, dei giovani camminare sul caratteristico tetto ondulato della scuola. Una bravata? Una sconsiderata prova di coraggio nei confronti degli amici? Non si sa.
Di certo c’è che di recente è stata installata una cancellata che separa la strada dall’ingresso dell’asilo proprio per ostacolare potenziali teppisti e fermare l’imbrattamento di porte e muri con scritte e scarabocchi vari. Del resto la posizione defilata rispetto all’abitato del rione è in qualche modo un’alleata di chi vuole compiere gesti del genere. E allora ecco l’importanza di estendere il sistema di videosorveglianza e di installare allarmi collegati con le forze dell’ordine.
Dal canto suo la polizia locale spiega che i controlli non mancano e che sul ritrovamento delle siringhe sono ancora in corso verifiche: «Bisogna capire bene di cosa si sia trattato e sono per questo in corso analisi. In questo momento sarebbe azzardato dire che sono state usate da tossicodipendenti entrati nel cortile per drogarsi. Da parte nostra vorremmo tuttavia far capire che veramente non sottovalutiamo nulla e che a questa vicenda dedichiamo massima attenzione». Nel frattempo i genitori dei bambini della Collodi stanno anche loro per scendere in campo.
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