DELITTO CAMPANELLA
Ucciso dal figlio con 75 coltellate
Agghiaccianti risultati dell’autopsia. Domani funerale al Redentore

Una violenza inaudita, inspiegabile, di rado riscontrata in altri omicidi, per quanto sanguinosi: Marco Campanella ha ucciso il padre Michele con ben 75 coltellate.
Una furia selvaggia, considerati i pochi istanti in cui si è consumato il delitto. Il medico legale che mercoledì ha eseguito l’autopsia ha contato cinque fendenti ugualmente mortali. Uno ha trapassato il cuore, un altro i polmoni.
Nessuna via di scampo, quindi, per il settantunenne ex finanziere che trentasei anni fa decise, con la moglie, di accogliere in casa un figlio adottivo, un bimbo di un anno. Michele ha cercato di difendersi, lo dicono le ferite sul dorso delle mani e sulle braccia. Ma Marco aveva addirittura due coltelli e a quanto pare li ha usati entrambi. Dopo aver macellato il genitore, è il caso di dirlo, il trentasettenne è andato in camera sua e si è «riposato dieci minuti», ha spiegato lunedì pomeriggio al pubblico ministero Francesca Parola, subito dopo l’arresto. Non perché fosse sotto shock - lo ha detto chiaro - ma perché «era stanco».
Ieri il gip Luisa Bovitutti ha depositato la convalida e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo le ammissioni concesse a polizia e procura, Marco ha preferito non rispondere al giudice. Ha rilasciato solo una spontanea dichiarazione: «Ho reagito perché veniva sempre violata la mia privacy».
La genesi dell’omicidio ormai è acclarata: Marco, difeso dall’avvocato Alice Sanson, laureato - corso triennale - l’anno scorso, aveva intenzione di provare il test di ingresso per la magistrale. Senza però lavorare, facendosi mantenere da mamma e papà. Il padre negli ultimi due anni non tollerava più quello status di eterno universitario. Lo spronava a trovarsi un impiego, si lamentava, i due discutevano. Lunedì mattina l’ennesima lite, scaturita a quanto pare da una banale richiesta avanzata da Michele: conoscere alcuni dati fiscali del figlio per comunicarli al commercialista. «Non sono cose da chiedere, sono dati personali. Mi sono molto arrabbiato», è la sintesi della spiegazione offerta al pm prima di andare in cella.
Al vaglio della procura ora c’è l’aggravante della crudeltà, 75 coltellate vanno un po’ oltre allo scopo di uccidere. Nei paesi del common law si dice «overkilled», stra-ucciso. Il concetto rende bene. Domani alle 14.30 il funerale nella chiesa del Redentore.
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