SICUREZZA
Lezione di volo contro gli incendi
Nasce il primo simulatore al mondo per Canadair: la cloche è varesina

È a Malpensa il primo simulatore di volo “full flight” per gli aerei antincendio Canadair: si trova nella sede della Ansett Aviation, tra i due terminal dell’aeroporto.
L’inaugurazione ufficiale è prevista per martedì prossimo, ma ieri mattina Renato Sacchetti di Aviation Results, società di consulenza aeronautica di Hong Kong già protagonista dell’apertura del centro di addestramento Ansett a Malpensa, ha aperto alla stampa le porte del nuovo simulatore, un macchinario da 20 milioni di euro che è il frutto di due anni e mezzo di sviluppo e del lavoro di un team di circa 200 persone. È il quarto simulatore presente nel centro, dopo quelli per gli Airbus A320, per i Boeing 737 e per i BAE146 (il cosiddetto “Jumbolino”).
Proprio nei giorni in cui dalle nostre parti si vedono quotidianamente i Canadair impegnati a sorvolare i cieli per sganciare le loro “bombe” d’acqua da sei tonnellate sui roghi che hanno devastato la Martica e le montagne del Nord del Varesotto, ecco che a Malpensa è pronto per essere inaugurato ufficialmente il primo simulatore “full flight” al mondo per l’addestramento dei piloti dei Bombardier CL415, i cosiddetti Canadair. L’obiettivo è «dare ai piloti consapevolezza dei problemi e degli ostacoli» che possono incontrare in volo, per minimizzare il rischio di incidenti in addestramento. Ormai fuori produzione (la casa Bombardier è stata acquisita dalla Viking, che per ora fornisce solo pezzi di ricambio), i Canadair nel mondo sono 160, tra il modello CL415 a turbina e il più vecchio CL215 a pistoni, per un un totale di circa 800 piloti in grado di farli volare. Solo in Italia c’è una flotta di 19 esemplari, al servizio dei Vigili del Fuoco ma gestiti dall’appaltatore Babcock: tutti modelli CL415, per un centinaio di piloti. Per la complessità delle manovre da compiere a bassa quota per raccogliere l’acqua e sganciarla sulle fiamme, si tratta di uno degli aerei in assoluto «più pericolosi», come fa notare Sacchetti. «Le statistiche mostrano che sedersi su quell’aereo non è il lavoro più piacevole del mondo». Dagli anni ‘70 ad oggi si contano 56 membri dell’equipaggio morti e 36 aerei persi a causa degli incidenti. Il 50% dei quali si verificano in fase di addestramento.
È partendo da queste considerazioni, che attengono ad una questione di sicurezza ma anche di costi (un Canadair è un velivolo da 35 milioni di euro), che Sacchetti ha iniziato ad elaborare un progetto che «in molti ritenevano impossibile». Poi però Ansett Aviation decide di investire e sviluppare il progetto con la Tru Simulation della Textron, coinvolgendo le «migliori eccellenze» del settore. Dal capo dipartimento dei Vigili del Fuoco Santo Rogolino al vicedirettore di Enac Alessandro Cardi, che hanno messo a disposizione gli aerei, equipaggiati con i sensori, e i piloti, i comandanti Andrea Canetto e Marco Amort, che ci hanno messo del loro per sviluppare un simulatore che il Comandante Angelo Fulgenzi, per 12 anni capo addestramento della flotta Canadair italiana, definisce «eccezionale, molto molto simile alla realtà». Il simulatore, sottolinea il Comandante, «serve soprattutto per accelerare gli automatismi», mettendo i piloti in condizione di fronteggiare situazioni di emergenza che in precedenza non erano riproducibili nella realtà.
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