DELITTO MACCHI
«Liberate Binda»
Nuova richiesta dei difensori al Riesame: «Abita vicino alla Svizzera ma non scapperà». La decisione attesa entro lunedì prossimo

«Che cosa doveva venire a fare? Ne abbiamo parlato assieme e abbiamo convenuto che non c’era nessuna ragione per presentarsi davanti ai giudici». Come spiegato dall’avvocato Sergio Martelli, mercoledì 16 Stefano Binda ha preferito disertare l’udienza del Tribunale del Riesame di Milano in cui all’ordine del giorno c’era il ricorso proposto dai suoi difensori contro l’ordinanza con la quale il 3 ottobre scorso il gip di Varese Anna Giorgetti aveva negato la scarcerazione del 49enne di Brebbia arrestato il 15 gennaio scorso con l’accusa di essere l’assassinio di Lidia Macchi.
Nel corso dell’udienza, il legale ha depositato in extremis una memoria, allegata ai motivi di doglianza, per ribadire una volta di più l’assenza dei tre elementi alla base della carcerazione preventiva: pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento probatorio. «Sì, Brebbia è vicina alla Svizzera, e con questo? Che Binda possa scappare, magari espatriando, non ci crede nessuno», ha insistito l’avvocato Martelli, ricordando come il suo assistito abbia sempre vissuto nella casa dei genitori e della pensione della madre. Martelli ha poi citato una sentenza della Corte di Cassazione, individuata dal codifensore, l’avvocato Roberto Pasella, che ha negato la sussistenza del rischio di pericolo di fuga per un indagato con conto corrente e abitazione all’estero.
Di tutt’altro avviso il sostituto pg Carmen Manfredda.
Come da routine, il Tribunale del Riesame si è riservato. E cioè scioglierà la riserva nel merito della richiesta di scarcerazione al più tardi entro lunedì prossimo. Se dovesse decidere in senso favorevole alla difesa, l’indagato lascerebbe immediatamente il carcere di San Vittore. La scorsa primavera, lo stesso Tribunale (ma in composizione differente) ha dichiarato inammissibile un altro ricorso presentato dai legali di Binda. In quel caso, si trattava di un’impugnazione contro la proroga alla carcerazione preventiva disposta dal gip di Varese in merito al permanere del “solo” rischio di inquinamento probatorio.
Servizio completo sulla Prealpina di giovedì 17 novembre
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