L’INCHIESTA
Lisanza, la barca torna a galla. Ma restano i misteri
Da accertare gli aspetti tecnici del naufragio. E non solo

«Hai lavorato in segreto per tutta la vita. Anche dopo la tua morte non potremo parlare pubblicamente delle tue numerose, significative e benefiche azioni per il popolo di Israele»: sono le parole di commiato del direttore del Mossad David Barnea «all’amico» Erez Shimoni, lo 007 morto nel naufragio di Lisanza, durante il funerale militare nel cimitero di Ashkelon nel sud di Israele.
Per quanto la procura di Busto Arsizio voglia ancorare l’indagine a elementi di realtà, concreti e fattuali, il governo israeliano infittisce il mistero sulla tragedia di domenica. A Sesto gira la voce che Claudio Carminati, lo skipper sessantenne indagato per naufragio e omicidio colposi, sia stato già confinato in un luogo protetto per ragioni di sicurezza. Ieri, mercoledì 31 maggio, dopo giorni di faticose operazioni, la navetta olandese è stata riportata a galla ma non ancora trasportata a riva, quindi è ancora impossibile ispezionarne le caratteristiche, neppure con uno sguardo superficiale. Come non è possibile recuperare eventuali dossier riservatissimi che gli amanti della cospirazione si aspettano di trovare. Tra l’altro cosa ci facessero a bordo della “Good...uria” dodici agenti del Mossad e otto dell’Aise, non è oggetto di interesse investigativo.
Il pubblico ministero Massimo De Filippo vuole approfondire altri aspetti, tecnici e normativi. Assodata l’improvvisa tromba d’aria (confermata da tutti gli israeliani e dagli italiani sentiti dai carabinieri tra la notte di domenica e la giornata di lunedì), bisogna verificare se il natante fosse idoneo ad affrontare emergenze meteorologiche e ad allontanarsi dal litorale. Un’altra verifica dirimente sarà quella su eventuali modifiche apportate alla barca di quindici metri ormeggiata al cantiere Piccaluga: se così fosse, ampliamenti e ritocchi da chi sarebbero stati effettuati? Sarebbero stati conformi agli standard nautici e di navigazione? Tali difformità potrebbero aver inciso sull’affondamento?
Scenari ipotetici al momento, ma se dovessero prendere corpo potrebbero portare a nuovi indagati. Lo skipper, ascoltato nell’immediatezza, avrebbe parlato di imprevedibilità della tempesta in cui ha perso la vita anche la moglie Anna Bozhkova (e il loro cane). «Non sapeva nuotare, pregava», avrebbe confidato ai carabinieri prima di eclissarsi.
© Riproduzione Riservata