Manovra
Lite sul dl fiscale, M5s accusa ma per la Lega "tutti sapevano"
A Conte il compito di riportare la calma, venerdì possibile Cdm
Roma, 18 ott. (askanews) - Il decreto fiscale continua a far litigare Lega e Movimento 5 stelle, con accuse incrociate tra le due anime della maggioranza di governo.
Mercoledì sera il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio, a Porta a porta, ha lanciato un'accusa pesante: il dl fiscale inviato al Quirinale (che ha poi smentito di averlo ricevuto) sarebbe stato un "testo manipolato".
La "manina", secondo i pentastellati, sarebbe leghista ma il Carroccio respinge le accuse. In Transatlantico i leghisti formano capannelli, parlano del "giallo", ci scherzano su. Massimo Garavaglia, viceministro all'Economia della Lega, sorride sornione parlando con i giornalisti: "Non so nulla, che è successo? Ho visto ai Tg che c'è stata un po di confusione: raccontatemi. Siamo a corto di notizie". Ma poi si sbottona un po e all'ennesima domanda sbotta: il contenuto del decreto fiscale "lo conoscevano tutti". Stessa linea è quella di Riccardo Molinari, capogruppo a Montecitorio, che si dice "stupito". "Il contenuto sostanziale lo conoscevano, è sui giornali da una settimana. E resta quello", spiega.
Silenzio, sulla questione, per il momento da parte del Movimento 5 stelle. Di Maio, che in un video su Facebook dal Circo Massimo scherza dicendo che "non ci facciamo mancare nulla", alle 20 parlerà negli studi di W l'Italia su Rete4. Intanto, però, informalmente, dal M5s si ribadisce di non essere stati a conoscenza delle modifiche al decreto.
La bufera nella maggioranza di governo raggiunge il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mentre è impegnato a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il premier per ora tace, dopo aver annunciato che quando tornerà a Roma, venerdì, rivedrà "personalmente il testo articolo per articolo". Non è escluso (da fonti M5s) che venerdì possa tornare a riunirsi il Consiglio dei ministri per esaminare nuovamente il decreto.
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